“Credici, che oggi si vede che hai una bella gamba”, urla il Diesse Luca Scinto dall’ammiraglia. Mareczko, reduce da una cronometro introduttiva doverosamente “tranquilla”, in mezzo al deserto pedala bene, è concentrato e, nel finale della seconda tappa dello Sharjah Tour, oltre alle leve “guizzanti” mostra anche i denti. Sfoderando la solita, implacabile, fulminata.
Nella volatona andata in scena ad Al Malaiha, lo sprinter della Wilier Triestina Selle Italia conquista la prima vittoria del 2018 nella gara del debutto stagionale, relegando al piazzamento d’onore l’altro grande favorito Bryan Coquard (Vital Concept), che al termine del primo round si deve “accontentare” solamente di un – seppur bello – mazzo di fiori al posto del Trofeo riservato al vincitore.
“Ci voleva. Abbiamo lavorato per creare questo gruppo e oggi abbiamo dimostrato di poter essere competivi – spiega Mareczko dopo le premiazioni – “L’ultima tappa è ancora adatta, sulla carta, alle ruote veloci e ci riproveremo. Poi sarà la volta del Dubai Tour.”
L’irresistibile sprint ha incoronato il bresciano classe 1994 e coronato l’ottimo lavoro di tutta la squadra giallo-rossa: “Sono partito a 200 metri dall’arrivo, come al solito. Luca Pacioni, a sua volta lanciato da Marco Coledan, mi ha pilotato alla perfezione, ma tutto il team ha fatto un lavoro eccezionale.”
Eugert Zhupa, Liam Bertazzo, Marco Coledan e Luca Pacioni (Jacopo Mosca si era adoperato in precedenza per cooperare alla chiusura della fuga di giornata): questi, nell’ordine, i componenti del treno, in parte nuovo, di “Kuba”. “Si, ci sono nuovi innesti come Pacioni, che data la sua ottima condizione evidenziata anche dalla vittoria in Gabon è stato il mio ultimo uomo, e Coledan, entrambi rivelatisi preziosi. Diciamo che queste prime volate servono anche da rodaggio e quanto fatto oggi parla da sè. Abbiamo dimostrato di poter essere competitivi anche ad alti livelli.”