Un treno di corridori, con le divise, la bicicletta e il casco neri con dettagli rossi, che sgomita in testa al plotone per poi lanciare, nella miglior posizione possibile, il suo uomo veloce che riesce a divorare l’asfalto e vincere a braccia alzate. La dirigenza della Tudor Pro Cycling Team e i tifosi italiani sperano vivamente che queste immagini diventino una realtà costante in questo 2024, perché quel velocista citato sopra risponde al nome di Alberto Dainese.
Il venticinquenne di Abano Terme, dopo quattro anni alla corte dell’olandese Team DSM, ha cambiato squadra, sposando il progetto della Tudor, che vuole puntare sull’azzurro per spuntarla quando le gare termineranno, soprattutto, con una volata a gruppo compatto. “Ad oggi sono convinto che la scelta fatta alla fine della scorsa stagione stia già pagando. Ho trovato un team che, a livello di struttura e organizzazione, non ha nulla di invidiare alle squadre World Tour e un gruppo, di compagni e membri dello staff, che credono fortemente come un sano e forte rapporto umano possa aiutare a vincere con la bicicletta”.
Il campione europeo under 23, nel 2019 ad Alkmaar (Olanda), anche nel 2023 ha dimostrato di potersela giocare a livello internazionale, vincendo al Giro la tappa di Caorle e alla Vuelta la penultima frazione, nonostante avesse in squadra un ruolo di tuttofare più che di velocista specializzato: “Lo scorso anno è stata la mia miglior stagione, nonostante mi fossi approcciato ad essa, dopo un lungo periodo molto difficile. Al Giro e alla Vuelta sono stato chiamato all’ultimo per aiutare i miei compagni ma poi, strada facendo, sono riuscito a ritagliarmi i miei spazi e a centrare due successi fondamentali. Vincere in quelle condizioni difficili mi ha sbloccato da un punto di vista mentale, facendomi capire che gettare la spugna non serviva a nulla e che avevo ancora qualcosa da dire nel ciclismo che conta. Un 2023, dunque, che mi ha insegnato tantissimo da un punto di vista umano”.
La preparazione invernale di Dainese è andata come sperato, senza alcun intoppo:
“Ho sicuramente lavorato bene sia in Italia che nei due ritiri, a dicembre e a gennaio, organizzati in Spagna. Negli scorsi mesi ho cambiato l’approccio negli allenamenti rispetto agli anni precedenti, faticando di più anche in palestra, per affiancare al mio buon motore aerobico (nel 2022 e 2023 ha corso cinque Grandi Giri) dei valori più alti per le volate”.
Nelle prime due uscite stagionali Dainese ha già colto due ottimi piazzamenti, 2° al Trofeo Ses Salines-Felanitx (25 gennaio) alle spalle del francese Paul Magnier e 6° al Trofeo Palma, sempre in Spagna, il 28 gennaio: “Sarebbe stato molto bello iniziare il 2024 vincendo subito, ma a 150 m dal traguardo c’era un’ultima curva in discesa dove ho perso qualche posizione, non entrando bene, e poi non sono riuscito a rimontare tutti. Anche alla seconda occasione l’ultima curva mi e ci è stata un po’ fatale, siamo rimasti chiusi alle barriere e ormai la testa della corsa era scappata verso l’arrivo. Tuttavia non posso essere arrabbiato per queste due prestazioni, gamba e squadra hanno risposto presenti”.
Ora il programma gare per Alberto e la Tudor prevede altre uscite in Spagna (la Clasica de Almeria l’11 febbraio) per poi avvicinarsi a due appuntamenti clou, la Volta ao Algarve (14-18 febbraio) e la Tirreno Adriatico (4-10 marzo). Poi arriverà, sabato 16 marzo, la Classicissima e chissà che Dainese, nato il 25 marzo, non riesca sul rettilineo di Sanremo a farsi un bel regalo in anticipo.