Che l’Italia non sia tra le nazioni guida del ciclocross era risaputo ma che diventi addirittura un Paese da sostenere a titolo di solidarietà è significativo di come venga considerata dal resto del mondo.
Alla partenza dello scorso Tour de France, la Alpecin-Fenix ha lanciato un progetto per celebrare il mito di Raymond Poulidor, nonno di Mathieu e David Van Der Poel e forse il più amato corridore francese della storia, oltre che un punto di vista stimolante per generazioni di atleti. É MerciPoupou, un’iniziativa dal successo travolgente cominciata con le divise Alpecin-Fenix nella celebre livrea Mercier e continuata con la vendita di articoli tematici, il cui ricavato sarà utilizzato dalla Alpecin-Fenix per sostenere le organizzazioni senza scopo di lucro che aiutano i bambini e i ragazzi a fare sport; creando un ambiente dove scoprire il ciclismo (o altre discipline), facilitando la realizzazione di eventi giovanili, messi in moto unicamente dalla forza dei volontari.
A beneficiare della donazione da parte di questo fondo sarà, nel 2022, il Giro d’Italia Ciclocross. Vale a dire il circuito ciclocrossistico italiano che dovrebbe rappresentare il punto di riferimento per il nostro movimento del fuoristrada invernale. Il Giro d’Italia Ciclocross è stato infatti selezionato dal team professionistico in cui corre Mathieu Van Der Poel quale destinatario di una donazione speciale in seno al progetto MerciPoupou, un riconoscimento che certo farà piacere all’ex CT azzurro Fausto Scotti ma che non può non far riflettere sullo stato di salute del nostro ciclismo.
L’iniziativa, infatti, è qualificata come “Charity” dal progetto MerciPoupou che ha l’obiettivo di sostenere le associazioni no profit assegnando loro un contributo di 10.000 euro ciascuno e adoperandosi per costruire un rapporto duraturo e sostenibile con tutte queste iniziative per essere un partner solidale anche nei prossimi anni.
Da nazione protagonista sulla scena mondiale a nazione da aiutare per solidarietà…
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