Pizza e birra sul pullman per tutti prima di prendere il bus navetta per l’aeroporto di Venezia. Hanno festeggiato così il successo al Giro d’Italia, ieri a Bassano del Grappa, Tadej Pogacar, i suoi compagni e l’intero staff della UAE Team Emirates.
A baciare la maglia rosa è arrivata anche la compagna, Urska Zigart, in partenza per la Vuelta Andalucia femminile. Un saluto veloce quello della giovane atleta slovena al dominatore del Giro d’Italia: qualche bacio, poche parole sussurrate all’orecchio e dei larghi sorrisi per il “re in rosa” acclamato da un pubblico di bambini e adulti a caccia di una foto, di un autografo e di ogni cosa che possa diventare un ricordo di una giornata memorabile tinta di rosa ai piedi del Grappa.
E’ già tempo di partire, il trasferimento verso Roma incombe, le valigie, insieme alle bici, sono già su furgoni e ammiraglie. Alla porta del pullman si avvicinano anche due carabinieri: avrebbero il compito di scortare lo sloveno dal motorhome della UAE fino al bus con tutti gli altri atleti diretto a Venezia, proteggendolo da tifosi e appassionati per poche decine di metri. In realtà anche i due uomini in divisa non resistono all’atmosfera da ultimo giorno di scuola e alla tentazione di chiedere una borraccia e qualche gadget, in fondo, sono papà anche loro. Tengono famiglia. E tornare a casa con un regalo così ambito fa piacere a tutti.
MATXIN SODDISFATTO – E’ soddisfatto Matxin, al secolo Matxin Joxean Fernandez, spagnolo classe 1970, con l’aria da guru orientale, scopritore di grandi talenti e manager della UAE Team Emirates: “Noi non abbiamo mai pensato al vantaggio, ci siamo concentrati sul vincere la corsa con un corridore che da solo riesce ad esprimersi molto bene e abbiamo pianificato le tappe di Oropa, di Livigno, del Grappa in modo che la squadra tirasse quanto serviva per lanciare le sue progressioni. E Tadej ha fatto la differenza”.
Ma il Tour de France è così diverso dal Giro?
“Si assolutamente. Qui abbiamo detto sempre che dovevamo avere rispetto per i rivali e lo abbiamo avuto fino alla fine ma ovviamente sapevamo che il livello degli altri era diverso da Tadej. Per vincere dovevamo fare una corsa perfetta, la squadra si è mossa bene ma al Tour sarà diverso”.
Quando inizia la preparazione per il Tour?
“Finiamo domani (oggi a Roma, ndr), godiamo anche a Roma, facciamo un pò di festa. Subito una settimana di riposo e poi dall’ottavo giorno si riparte a manetta”.
I RINGRAZIAMENTI DI POGACAR SUL GRAPPA – A completare l’analisi del Team Manager sono le parole dei DS, Fabio Baldato e Marco Marcato in primis: “E’ stato un Giro intenso, nessuna vittoria è mai scontata ma Tadej è così, è un ragazzo che si diverte ad andare in bicicletta” racconta Marcato, che nel 202o era compagno di squadra Pogacar mentre lo sloveno andava a prendersi il suo primo Tour de France.
Oggi il padovano segue Tadej dall’ammiraglia. Tutta un’altra emozione, ma comunque forte. Ma cosa vi chiedeva alla radio lungo la seconda scalata al Monte Grappa?
“In realtà non ci stava chiedendo nulla. Ogni volta che un suo compagno finiva il proprio lavoro lui lo ringraziava e aveva un pensiero per lui. Tadej è così, è un ragazzo speciale. Ed è anche per questo che tutti i suoi compagni sono sempre pronti a dare il massimo per lui”.
Iniziano a suonare i clacson. E’ ora di partire. Tadej mette lo zainetto sulle spalle e si dirige al bus che lo porterà insieme agli altri corridori del Giro all’aeroporto di Venezia. Mentre sale, l’autista scatta una foto con il suo cellulare, poi parte l’applauso dei corridori che lo attendevano sulla navetta: un viaggio con Tadej, anche per quelli che fino a poche ore prima sono stati suoi avversari, è sempre un grande onore.