Soddisfazione e sollievo. Accoglie così l’assoluzione, da parte del tribunale federale, Nicola Venchiarutti: per la giustizia sportiva, non ha responsabilità per quanto accaduto, dieci mesi fa, al Trofeo Comune di Castelfidardo, nelle Marche. Dentro gli rimarrà la morte di Stefano Martolini, direttore sportivo della Viris Vigevano investito dal friulano della Work Service mentre si trovava su un marciapiede, nell’ultimo km di gara, col gruppo che viaggiava a 70 km all’ora. Ora che la giustizia sportiva lo ha assolto dall’accusa di essere salito volontariamente sul marciapiede per trarre un vantaggio, e in attesa che si sviluppi il processo penale, Venchiarutti può concentrarsi sul ritorno alle gare: potrebbe avvenire a breve.
La decisione verrà presa, insieme alla squadra, in questi giorni. “Provo soddisfazione e sollievo – dice Venchiarutti -, anche se è chiaro che quanto accaduto a Castelfidardo mi rimarrà dentro per sempre. Penso che le accuse che mi erano state mosse fossero prive di fondamento: il fatto che anche il tribunale federale l’abbia accertato mi rasserena. Se ritorno con la mente a quel giorno, come ho detto diverse volte, penso sempre la stessa cosa: non avrei potuto fare nient’altro. E’ assurdo pensare che volessi avvantaggiarmi salendo sul marciapiede. Ora attendo l’esito del processo penale, ma almeno questo capitolo si è chiuso positivamente”.
Il recupero prosegue bene. “Non ho ancora una grande forza nella gamba sinistra – racconta il corridore friulano – e questo, evidentemente, è un aspetto importante, sul quale continuare a lavorare. A livello di fondo, invece, le cose vanno bene. Dovrei tornare alle gare tra non molto: lo decideremo in questi giorni con la Work Service, che ringrazio per avermi dato la possibilità di continuare. Allo stesso modo, dico grazie a chi mi è stato e mi è vicino. Credo che, una volta tornato alle gare, potrò recuperare in maniera ancora migliore. Non manca molto, sarà una giornata densa di emozioni”.