In un panorama della pista italiana che continua a sfornare talenti, una casella di rilievo la occupa Matteo Donegà, capace, in pochi anni, di ritagliarsi uno spazio importante a livello internazionale. Gran parte del merito, com’è ovvio che sia, è del 24enne emiliano, che si è focalizzato su degli obiettivi e li ha raggiunti coniugando al talento il lavoro, ma anche il Cycling Team Friuli – squadra con cui Donegà corre da sette anni – è parte della spiegazione della sua crescita. E lui lo dice apertamente: “senza un supporto come quello che gli garantisce il club bianconero, difficilmente avrebbe raggiunto certi risultati”.
Matteo, che stagione ti aspetti?
“Avrei dovuto iniziare il 2023 partecipando agli Europei su pista di Grenchen, ma ho avuto l’influenza e, quindi, non sono stato convocato. Ora mi concentro sul lavoro in vista della Coppa del mondo su pista, in calendario a marzo in Egitto, quindi gli Italiani e i Campionati del mondo, a luglio. Poi, ancora gare su pista e la strada, dove cercherò di dare una mano al team e, contestualmente, di prepararmi per gli impegni da pistard”.
Negli ultimi anni hai avuto una crescita di spessore: che ruolo ha il CTF in questo percorso?
“Essere al Cycling Team Friuli mi ha aiutato molto. Bressan ci tiene alla pista, in questi anni ha fatto il possibile per farmi crescere. Sono contento di essere qui, se fossi da un’altra parte non avrei raggiunto i risultati che ho conseguito negli ultimi anni”.
CTF, un’eccellenza sportiva, ma anche uno splendido ambiente.
“Sì, un ambente sereno. Indosso questa maglia da sette anni, ormai è diventata come una famiglia. Credo che, per un corridore, serva tanto la preparazione fisica quanto la serenità mentale: qui siamo in un team che ti fa sentire come a casa”.