Un successo nel 2022, a Parabiago, un sogno per il 2023: il Palio del Recioto. Edoardo Zamperini, veronese della Zalf Euromobil Désirée Fior, si prepara al secondo anno tra gli Under 23: ha deciso di mettere il ciclismo al primo posto, per non avere rimpianti. Scalatore, ma non soltanto, lo scorso anno ha fatto divertire gli appassionati: combatte, attacca, corre con fantasia. Quello che la gente vuole. Proverà a ripetersi: vincere scaldando i cuori, sognando il professionismo.
Edoardo, come sta andando la preparazione?
“Bene, senza intoppi: quando non devi fare i conti con tendiniti o cadute, è sempre positivo”.
Avete già stabilito dove esordirai?
“Non ancora. Lo scorso anno debuttai alla Firenze-Empoli e subito dopo corsi a Torre, penso che anche in questa stagione sarà così”.
Il 2022 è stato il tuo primo anno tra gli under 23: soddisfatto?
“È andata bene, mi sono un po’ spento nel finale di stagione forse perché ho sbagliato l’allenamento in altura. Ho parlato con Gianni (Faresin), ho capito gli errori in modo da non ripeterli. Comunque, tra maggio e luglio ho avuto tre mesi buoni, mi sono fatto vedere in testa al gruppo. Ho colto anche una vittoria, nel 2022 sono stati pochi i primo anno a farlo. Prendo quello che è venuto e lo metto nel mio bagaglio di esperienze”.
Corri con fantasia: attacchi, combatti. Il tipo di corridore che gli appassionati amano.
“Se arrivo in volata, non ho tante chance: meglio provarci prima… Anche se devo dire che, grazie a Gianni, sono migliorato anche negli arrivi a ranghi compatti. L’ho dimostrato anche al Marmo. Ero nella fuga con i tre che poi sarebbero arrivati al traguardo, mi sono staccato e nello sprint sono arrivato secondo chiudendo quinto. Un bel risultato”.
Sei uno scalatore, ma non solo.
“Sì, sicuramente lo sono, ma anche nelle gare mosse, attaccando, posso sorprendere”.
Hai un modello al quale ti ispiri?
“A questa domanda ho sempre fatto fatica a rispondere: non ho un riferimento. Forse, per la determinazione, Valverde. Ha continuato a combattere, nonostante il ciclismo veda protagonisti sempre di più i giovani”.
C’è sempre meno tempo per emergere.
“Sì, infatti quest’anno mi sono detto di provare a fare le cose al meglio”.
Che obiettivi hai nel 2023?
“Se devo sceglierne uno, dico il Palio del Recioto: si corre sulle strade di casa, dove mi alleno. Una gara che si addice alle mie caratteristiche, a eliminazione: proverò a fare bene. Non serve nemmeno dire quanto sia prestigiosa. Oltre a quella, le internazionali e il Giro d’Italia under 23; spero, magari, anche in qualche convocazione in Nazionale. Al quarto anno un under 23 è vecchio: bisogna dare il tutto per tutto”.
Quest’anno hai scelto di dedicarti solo al ciclismo.
“Ho finito il liceo scientifico, ho sempre messo la scuola al primo posto. Ho deciso di non iscrivermi all’università – anche se il pomeriggio avrei avuto il tempo per studiare – per provare a mettere il ciclismo, per un anno, al primo posto: non voglio avere rimpianti. Questo e il prossimo sono, per me, anni cruciali”.
Quanto è importante una squadra come la Zalf nel tuo percorso di crescita?
“Tanto. Quando andiamo alle gare, ovunque in Italia, i tifosi vedono la nostra maglia e gli si illuminano gli occhi: tutti ci conoscono. Gianni è un grande ds, conosciuto, negli ultimi dieci anni ha vinto un sacco di corse: vuol dire che quello che fa lo fa bene. Mi fido ciecamente di lui e della squadra”.