Se le maglie vogliono dire qualcosa – e spesso restituiscono una fotografia molto vicina alla realtà -, Davide Stella negli ultimi due anni è stato l’allievo più forte in Friuli Venezia Giulia e tra i migliori in campo nazionale. Il 16enne di Fiumicello (Ud) nelle ultime due stagioni ha infatti vinto il titolo regionale, che ha coniugato con due maglie tricolori in pista. È stato il faro della Gottardo Giochi Aude kitchen Caneva, con la quale il prossimo anno passerà junior: a fine stagione, mentre si ricarica in vista delle prossime sfide, ci ha raccontato cosa gli ha lasciato il 2022 e come proverà a tratteggiare il suo domani.
Nel 2022 hai ottenuto otto vittorie su strada: qual è la più bella? Anche in pista ti sei difeso bene.
“Non saprei sceglierne una, tutte hanno un significato particolare. Ne indico tre: la prima a Variano, quelle di Lignano Sabbiadoro e Monselice. Sì, è stato un anno positivo anche su pista, visto che ho vinto il titolo italiano nell’Omnium e ottenuto tre secondi posti tricolori”.
In cosa pensi di essere migliorato, quest’anno?
“Indubbiamente nella resistenza e nel non aver paura di osare. Nel 2021, al primo anno tra gli allievi, è capitato che avessi qualche timore, soprattutto nell’ottica di non sprecare”.
Su che aspetti, invece, devi crescere?
“Devo migliorare ulteriormente la resistenza e la tenuta in salita. Per il resto, voglio provare a riuscire a essere maggiormente al posto giusto nel momento giusto: alle volte ci riesco, altre no”.
Il prossimo anno passerai junior: cosa ti aspetti?
“Affronterò la nuova categoria ancora con il Caneva, su strada non so cosa aspettarmi, onestamente. Su pista spero di far bene e di partecipare a qualche appuntamento internazionale”,
Quanto è importante una società come il Caneva nella tua crescita?
“Molto, accompagna e supporta il mio sviluppo. C’è una cosa, poi. Non siamo la squadra più forte del gruppo, sulla carta, quella più strutturata, perciò quando riusciamo a battere i team più forti sono successi che valgono doppio. È uno stimolo, non da poco, per migliorare”.
Dal ciclismo, nel tuo futuro, cosa ti aspetti?
“Come tutti i ragazzi che corrono, il sogno è diventare professionista. Vorrei, però, anche continuare a divertirmi”.