Una liberazione, un risultato inseguito da tempo e, una volta divenuto realtà, capace di riempirgli il cuore e dargli ancora più carica. Andrea Guerra ha colto la sua prima vittoria al Giro Nazionale del Valdarno: un successo in solitaria, con dedica alla Zalf Euromobil Désirée Fior e alla sua famiglia. Il 21enne vicentino di Valli del Pasubio non si vuole fermare: il prossimo obiettivo è essere protagonista a livello internazionale.
A Figline Valdarno hai colto una bellissima vittoria.
“È stata una corsa tirata da subito, sono riuscito a entrare nella fuga di giornata e nel finale me la sono giocata, riuscendo ad arrivare da solo. La differenza l’ha fatta la testa, non ero nella mia migliore giornata, ma sono rimasto sempre concentrato: da un po’ di tempo sentivo che la condizione stava tornando dopo l’infortunio. Dal punto di vista tattico non ho sbagliato niente, centellinando le energie, le gambe ovviamente c’erano. Ma, lo ripeto, decisiva è stata la testa”.
È stato il primo successo in maglia Zalf Euromobil Désirée Fior: che significato ha per te?
“Ha un grande significato perché non avevo mai vinto prima. È merito anche delle persone che mi hanno supportato nei momenti difficili, quando non trovavo squadra c’è stato chi mi ha detto che non sarei andato da nessuna parte: grazie alla mia famiglia e alle altre persone che mi sono state vicino dal punto di vista morale, ho trovato la mia strada”.
Cosa vuol dire essere in una squadra come la Zalf?
“Siamo tutti corridori di primo livello, io sono molto disponibile. Il gruppo è affiatato, lavoriamo per migliorarci e, in un contesto così, riesci a imparare”.
Che valore ha la tua famiglia nel tuo percorso sportivo?
“Da junior sono rimasto senza squadra, su strada, ho continuato a correre, ma in Mtb. Mio fratello Simone e mia madre mi hanno sempre seguito, hanno fatto sacrifici per assecondare la mia passione: è stato importante”.
Che obiettivi ti poni per il finale di stagione?
“Non me ne voglio porre, anche se ovviamente cercherò di vincere sempre di più. Mi piacerebbe riuscire a essere competitivo a livello internazionale”.
E nel tuo domani cosa ci vedi?
“L’obiettivo principale è diventare professionista, è difficile, ma perché no? Fino al 5 settembre non avevo mai vinto, ma non ho mai smesso di crederci. Perché non continuare a farlo?”.