La felicità per lo stage col Wolfpack, la rabbia per la caduta nella terza tappa della Vuelta a Burgos che lo ha costretto al ritiro: in pochi giorni Simone Raccani è stato scosso da un uragano di emozioni. Operato al polso nella clinica privata usata dalla Quick Step Alpha Vinyl, il vicentino sta bene e non vede l’ora di riprendere a correre. Entusiasta per l’esperienza col team di Patrick Lefevere e grato alla Zalf Euromobil Désirée Fior per averlo portato a esprimersi al meglio, proverà a tornare alle gare prima del finale di stagione.
La prima domanda non può che essere una: come stai?
“Bene, l’operazione è perfettamente riuscita: sono a tre quarti della guarigione, devo aspettare che la frattura al polso si stabilizzi”.
Quando pensi di poter riprendere a correre?
“Ancora non lo so. Credo di poter tornare a usare i rulli nei prossimi giorni, mentre per ritornare su strada ci vorranno dieci giorni, due settimane”.
Com’è stato lo stage con la Quick Step Alpha Vinyl?
“Al di là della caduta – fanno parte del ciclismo -, ho avuto una grande opportunità. Ho trovato una squadra di straordinaria competenza, una delle migliori al mondo. Splendido, poi, il rapporto staff-corridori: è come una famiglia”.
Si dice spesso che uno dei ‘segreti’ dei successi del Wolfpack sia l’armonia.
“Sì, sono molto uniti: si corre da squadra, assieme, puntando a fare il miglior risultato possibile”.
Ti hanno riservato le cure migliori.
“Mi hanno mandato nella loro clinica privata di riferimento, a Herentals, in Belgio: lì mi hanno operato al polso e medicato le ferite. Ho ricevuto un trattamento esemplare”.
Un trattamento da corridore del Wolfpack.
“Mi hanno fatto sentire parte della squadra immediatamente: li ringrazio, in particolare il ds Davide Bramati. Sono entrato subito nel gruppo. Spero di fare altre corse entro fine anno, ma è ancora presto per dirlo, con la Quick Step Alpha Vinyl o con la Zalf Euromobil Désirée Fior: vorrei chiudere la stagione gareggiando, non per un infortunio ad agosto. Se riuscirò a rientrare, sarà per fine settembre, inizio ottobre”.
Oggi, intanto, si corre una gara che conosci molto bene…
“Il Gp Capodarco è una grande corsa. Molto impegnativa, sulla lunga distanza, con salita e tanta qualità tra i partenti. Mi dispiace non poter difendere la vittoria del 2021, ma va così e non ci si può fare niente. La guarderò in tv, spero che i miei compagni raggiungano il miglior risultato possibile”.
A proposito di compagni: quanto è stata importante una squadra come la Zalf nel tuo percorso di crescita?
“Se non avessi trovato una squadra come la Zalf, difficilmente sarei riuscito a fare il percorso che ho compiuto: grazie a loro sono migliorato mese dopo mese, anno dopo anno. Ringrazio la Zalf e Gianni Faresin per avermi fatto crescere”.