Martedì 9 agosto, ore 21.00: le norme attuative approvate sabato dal Consiglio Federale in vista della stagione 2023 non sono ancora state rese note e non sono ancora reperibili dalle pagine del sito della FCI. Altri tre giorni sono trascorsi in una inutile attesa per i manager e i dirigenti delle squadre italiane continental, U23, Juniores, Allievi ed Esordienti.
Ancora, nel silenzio della FCI, non è dato sapere quanti atleti con più di 25 o 35 punti si potranno tesserare, se effettivamente i vincoli regionali siano stati aboliti e quanto costerà acquisire la tessera di un atleta da un’altra regione.
VACANZE SI, VACANZE NO – Non si tratta di cose di poco conto ma di regole che incidono direttamente sull’attività delle società italiane, le stesse società che dovrebbero essere competitive a livello internazionale e alle quali viene chiesto di far crescere i giovani talenti del pedale azzurro. Un ritardo che non ha alcuna giustificazione se non nel periodo feriale, inaccettabile per chi deve programmare e organizzare. Vacanze che, però, non hanno impedito al Presidente Federale Cordiano Dagnoni di prendere posizioni sulle questioni sollevate da Ciclismoweb.net alla vigilia del Consiglio di San Paolo d’Argon.
Il Presidente si è rifiutato di rispondere su queste questioni in Consiglio Federale, definendole “polemiche pretestuose”, ma lo ha fatto su Facebook dove addirittura parla di “calunnie”.
Senza alcuna pretesa di diventare accademici, ci sia consentito ricordare all’illustre dirigente della FCI, che la calunnia si concretizza laddove si diffonda una “diceria falsa diretta a menomare la reputazione altrui”. Qui, purtroppo, di falso non c’è nulla come confermato dal post pubblicato dallo stesso Dagnoni sulla sua pagina ufficiale.
Vera è la tessera della moglie, così come altrettanto vero è che la suddetta signora sia stata inserita tra gli accreditati al Campionato Europeo; che ciò sia avvenuto per errore e all’insaputa del Presidente è poi francamente imbarazzante.
TRA MOGLIE E MARITO… – Senza voler entrare in questioni coniugali, non sappiamo se sia peggio il fatto che la moglie del Presidente abbia presentato la richiesta, fornito i propri dati personali e la propria foto, firmato i moduli e ottenuto la tessera senza comunicarlo prima al marito o se gli uffici federali abbiano proceduto al tesseramento senza riferirlo al numero uno della FCI. Va ricordato che per tesserarsi per la FCI è necessario comunicare i propri dati fiscali, compilare e sottoscrivere dei moduli: se tutto ciò fosse davvero avvenuto all’insaputa della malcapitata consorte saremmo al limite del reato di furto di identità.
Resta il fatto che a quattro giorni di distanza dalla rivelazione di ciclismoweb.net, attentamente letta da tutto il Consiglio Federale, la sig.ra Paola Manzoni è ancora a tutt’oggi regolarmente tesserata come Dipendente Federale: se di errore si trattasse sarebbe bene correre subito ai ripari cancellando o adeguando il tesseramento. Anche in questo caso si invocano le vacanze di Ferragosto e se ne riparlerà, a Dio piacendo, a settembre.
70MILA EURO SCONTATI – Ma se ai ritrovi delle gare in tutta Italia nel fine settimana non si è parlato d’altro che della tessera della “Premiere Dame” della FCI, negli uffici dei Comitati Regionali infuria la polemica riguardo ai 70.000 euro spesi in maniera “urgente ed indispensabile” dal Presidente per l’acquisto di due pulmini.
Presidenti, Vice, Consiglieri, segretari e funzionari locali della FCI in questi anni hanno preso confidenza, loro malgrado, con le procedure di approvazione delle spese e conoscono quanto sia impegnativo disporre dei soldi federali nonostante li abbiano in cassa. Il manager della FCI, messo sotto pressione dalle richieste dei tecnici azzurri, avrà certamente valutato la soluzione migliore, resta il fatto che le procedure federali consigliano di adottare ben altre misure e che una spesa così rilevante avrebbe potuto essere adottata con maggior serenità e senza fretta. Nel frattempo il mercato offre una miriade di soluzioni diverse ma la FCI questa volta si è accontentata di “uno sconto generoso”.
Ciò che non è scontato, invece, è il “Progetto eventi” che in Consiglio Federale sabato sembrerebbe non aver trovato molto sostegno tra i consiglieri, tanto che la discussione è stata rinviata alla prossima riunione con la speranza che nel frattempo si possa organizzare una linea di sostegno. Ben venga l’uniformità tra tutte le prove tricolori senza dimenticare però che ad oggi, chi ottiene la possibilità di allestire un Campionato Italiano, già è chiamato a versare alla FCI una tassa piuttosto cospicua. Un balzello che, in qualche caso, ha reso persino difficile reperire società disponibili ad organizzare le prove tricolori di alcune categorie.
Insomma, tutte questioni che non hanno nulla a che vedere con la calunnia e di cui il leader di una Federazione dovrebbe regolarmente rendere conto non tanto ai giornalisti (che spesso sono brutti, cattivi e di parte) ma almeno ai Consiglieri Federali e alle società che compongono il movimento italiano. Le stesse società che alle 21.30 del 9 agosto stanno ancora attendendo con pazienza le norme attuative per il 2023…