“Ai ciclisti viene naturale rallentare per ri-accompagnare nel gruppo i compagni che sono rimasti attardati, per una caduta o per un incidente”. Uno stile, secondo Papa Francesco, che dovrebbe valere nella quotidianità delle donne e degli uomini del nostro tempo. Lo stile di Fratelli tutti.
E’ nata da questa ispirazione la Vatican Cycling, la federazione ciclistica del Vaticano, promossa dall’ex presidente della FCI, oggi vice-presidente onorario dell’UCI, Renato Di Rocco che è stata presentata ufficialmente quest’oggi alla presenza del Presidente UCI David Lappartient e del presidente dell’UEC, Enrico Della Casa.
Il riconoscimento per Vatican Cycling (sezione della polisportiva Athletica Vaticana) è avvenuto venerdì 24 settembre a Leuven, in Belgio, nel Congresso dell’Uci. Stamattina, giovedì 28 ottobre, il presidente dell’Uci, il francese David Lappertient, ha consegnato — in un incontro semplice, sobrio e sportivamente familiare — la certificazione dell’affiliazione al cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, al quale la Segreteria di Stato ha affidato Athletica Vaticana.
All’incontro — coordinato da Giancarlo La Vella, giornalista di Radio Vaticana-Vatican News — sono intervenuti Norma Gimondi — figlia di Felice e ne ha ricordato l’esperienza negli oratori bergamaschi — che è membro del Coni; Vito Cozzoli, presidente di Sport e Salute; Cordiano Dagnoni, presidente della Federazione ciclistica italiana, accompagnato dal segretario generale Marcello Tolu; Paolo Bellino, direttore generale di Rcs Sport che organizza il Giro d’Italia; Vincenzo Parrinello, comandante del Gruppo sportivo Fiamme Gialle con il quale Athletica Vaticana ha un “gemellaggio” sportivo e solidale; e monsignor Melchor Sánchez de Toca, sotto-segretario del Pontificio Consiglio della Cultura.
Il cardinale Ravasi, ricordando le prime intuizioni di Leonardo da Vinci e la sua vicinanza spirituale al santuario del Ghisallo, ha parlato della bici anche come strumento di pastorale. In considerazione della particolarità e della piccolezza della realtà vaticana: “Il riconoscimento dell’Uci ha anzitutto l’obiettivo di favorire la pratica del ciclismo come esperienza sportiva di comunità, con una forte attenzione alle dimensioni del servizio, della gratuità, della amatorialità, dell’inclusione e della solidarietà”.