Sabato, l’assemblea delle società venete ha scelto di affidare a Sandro Checchin la guida del Comitato Regionale della FCI. Una decisione che vorrebbe dare nuovo slancio all’attività della dirigenza del ciclismo veneto: da una parte, infatti, sono stati riconfermati i consiglieri Riccardo Donato, Romina Agliuzzo e Vittorino Gasparetto premiati dalle società venete per quanto fatto in questi anni e, dall’altra, all’interno del direttivo regionale, fanno la propria entrata il presidente Checchin, i vice Lillo Zussa e Alessandro Spiniella e il consigliere Giuseppe Clementi che avranno il compito di trasmettere una importante scossa per il rilancio del ciclismo veneto.
Dopo i festeggiamenti quali saranno i primi provvedimenti da Presidente?
“In questi giorni stiamo procedendo con Igino Michieletto al passaggio delle consegne. Faremo il punto della situazione e verificheremo la situazione economica che mi dicono comunque essere solida. Il primo punto sarà riorganizzare la macchina amministrativa regionale per renderla da subito più veloce ed efficiente. Poi prenderemo in mano i calendari 2021 con l’obiettivo di arrivare ad una prima definizione già prima di Natale in modo da programmare subito dopo le festività un incontro, anche in modalità virtuale, con le società, per arrivare insieme alla stesura definitiva”.
Con l’incognita Covid-19 come si regolerà?
“Noi lavoreremo da subito per essere pronti alla partenza delle gare in programma a fine febbraio ma, allo stesso tempo, prepareremo un piano B che ci consenta di rimodulare il programma del 2021 a seconda dell’andamento della pandemia”.
Torniamo al risultato elettorale: la sua vittoria ha avuto grande eco a livello nazionale. Ha sentito qualcuno?
“Ho ricevuto molti messaggi di congratulazioni da giudici di gara, dirigenti regionali e nazionali. Oltre ai complimenti del presidente Di Rocco mi ha fatto molto piacere sentire Mauro Marrone, appena rieletto presidente in Abruzzo, il presidente dei giudici Antonio Pagliara e il vice-presidente nazionale Rocco Marchegiano. E’ significativo della considerazione che il nostro movimento regionale vanta in tutta Italia”.
Al suo fianco nel prossimo quadriennio avrà tutta la sua squadra. Un bel vantaggio…
“Avere a disposizione una squadra compatta significa poter lavorare al meglio. Aldilà di vice-presidenti e consiglieri, però punto a coinvolgere i comitati provinciali per condividere ogni iniziativa e per pedalare insieme verso obiettivi comuni”.
Quali gli obiettivi a lungo termine?
“Vorrei che il Comitato diventasse lo strumento per dare voce alle nostre società. Allo stesso tempo vorrei riuscire a formare una nuova generazione di dirigenti preparati per affrontare questioni amministrative, difficoltà economiche e le sempre maggiori responsabilità nell’ambito sportivo”.
I problemi più urgenti da risolvere?
“Sicuramente la crisi economica che ci attende. Rischiamo di fare un salto all’indietro di 40 anni. Non è mai facile dire alla propria famiglia che è arrivato il momento di stringere un pò la cinghia. Per questo dovremo essere bravi a trovare tutti insieme la formula giusta per adeguarci al momento di difficoltà e a mantenere alto il livello della nostra attività”.