Ordine d’arrivo:
1^ Anna Van Der Breggen (Olanda) 40’20”
2^ Marlen Reusser (Svizzera) a 15″
3^ Ellen Van Dijk (Olanda) a 31″
4^ Lisa Brennauer (Germania) a 45″
5^ Grace Brown (Australia) a 1’01”
6^ Amber Neben (Usa) a 1’20”
7^ Emma Cecilie Norsgaard (Danimarca) a 1’22”
8^ Mieke Kroger (Germania) a 1’31”
9^ Lauren Stephens (Usa) a 1’43”
10^ Vittoria Bussi (Italia) a 1’46”
Era la favorita di questo mondiale a cronometro e solo 24 ore fa il tecnico della nazionale di ciclismo femminile, Edoardo Dino Salvoldi aveva scommesso sull’americana campionessa del mondo in carica, Chloe Dygert. Ma una curva a pochi chilometri dal traguardo, presa con troppa foga, consapevole di aver un minuto di distacco sull’olandese Van Der Breggen, l’ha tradita. Ha imbarcato la bicicletta e la ruota davanti ed è finita oltre il guardraill, sulla scarpata adiacente, facendoci assistere ad una scena simile, vissuta soltanto un mese e mezzo fa al Giro di Lombardia, quando Remco Evenepoel sempre per la troppa foga, era finito giù in un burrone.
La Dygert ora si trova all’Ospedale Maggiore di Bologna, trasportata in elicottero da Imola, per accertamenti, cosciente e soprattutto viva. Il mondiale di Imola, quello dei record, organizzato in un amen conclude così la sua prima giornata di gare. Domani correranno sempre nella cronometro, gli uomini elite. E noi ovviamente tifiamo per i nostri due granatieri azzurri, Filippo Ganna e Edoardo Affini, gli unici due atleti che hanno fatto delle cronometro la loro ragione di carriera e che potranno portare in alto la bandiera azzurra. Stamattina Ganna e Affini, accompagnati da Marco Velo, hanno provato il percorso della gara iridata contro il tempo. “Un percorso impegnativo – lo ha così giudicato Velo che segue gli azzurri nella specialità del time trial -, dove non c’è un metro di respiro. Ovviamente a fare la parte del leone gli specialisti della cronometro ma noi proveremo a insidiare il podio”.
Le ultime due edizioni della gara contro il tempo sono state conquistate da Rohan Dennis. Il portacolori dell’Australia sarà al via in caccia dello storico tris, anche se non gode di un momento di forma come nelle ultime due edizioni. I fari sono puntati anche sul Belgio, che schiera il recordman dell’ora Victor Campenaerts assieme a Wout Van Aert. Da capire però se punterà alla gara in linea o spremerà ogni forza contro il tempo senza risparmiarsi? Ricordiamo poi Tom Dumoulin, capitano dell’Olanda sia nella gara in linea che nella cronometro. Accanto a lui, un pur abile Jos Van Emden. Agguerrita anche la coppia britannica formata da Geraint Thomas e Alex Dowsett, mentre la Francia punta su Remi Cavagna, abile passista. Altri nomi sono quelli di Stefan Kung (Svizzera), Mathias Brandle (Austria), Tanel Kangert (Estonia), Nelson Oliveira (Portogallo), Maciej Bodnar (Polonia), Kasper Asgreen (Danimarca), Ryan Mullen (Irlanda), Jasha Sutterlin (Germania), Brandon McNulty (Stati Uniti).
La rassegna mondiale è un continuo via vai di arrivi di gente che arriva, di corrieri che portano materiale dall’estero. Un turbinio di impegni, di corse all’ultimo per questa prova iridata che sta dimostrando efficienza tutta italiana. Ogni dettaglio sembra andare al proprio posto, una cronometro in tutti i sensi, come quelle scattate oggi. Ma tra le cose divertenti la famosa bolla anticovid. I team e i corridori vengono divisi nell’area box dai comuni mortali con transenne alte e inarrivabili, come se l’aria si potesse dividere con le transenne bucherellate, salvo poi la rilevare la commistione di tecnici in altre aree dentro e fuori autodromo che si incrociano, si salutano e si scambiano materiale. E le donne delle pulizie che transitano tranquillamente da una bolla all’altra a fare le pulizie. Anche se tutte con guanti e mascherine. Ormai il saluto è il gomito anche se all’Oms nemmeno questo segnale di amicizia va più bene. Si passerà nel ciclismo tra un pò al saluto sbattendo le bici una contro l’altra con la gioia dei meccanici che devono sistemare ruote, raggi e vernice. Insomma viviamo tutti ormai in una grande Big Bubble.