Oggi è il gran giorno per la FCI. Dopo la sessione di pre-consiglio tenutasi ieri in videoconferenza con tutti i presidenti dei Comitati Regionali, oggi, seppur con un ordine del giorno piuttosto generico tutto incentrato sulla “Fase 2” tornerà a riunirsi (sempre in maniera virtuale) il Consiglio Federale.
Una riunione molto attesa da tutto il mondo delle due ruote e che segue alle riunioni promosse negli ultimi giorni con i tecnici federali e con i rappresentanti dei team del mondo dilettantistico e juniores; sul tavolo ci sono da definire le misure che la FCI potrebbe assumere per il breve periodo ma anche uno sguardo più concreto a quello che sarà il 2021 del ciclismo italiano.
GIU’ LE TASSE FEDERALI – Il primo punto da definire sarà la destinazione da dare al tesoretto di 2 milioni di euro già messo da parte dalla FCI (a cui potrebbero aggiungersi altri residui di bilancio): la proposta più significativa riguarda l’abbattimento delle tasse di affiliazione per le società in vista della stagione 2021. Vale a dire: le società già affiliate in questa stagione, avranno diritto ad affiliarsi con una riduzione della quota di affiliazione (totale o parziale ancora da decidere) per la stagione 2021.
A calare dovrebbero essere anche gli importi richiesti per i diversi tesseramenti e sembra esserci uno spiraglio anche per il congelamento e l’eventuale riduzione delle tasse di organizzazione delle gare.
Ovviamente si tratta di misure che dovranno essere discusse in Consiglio Federale dove c’è chi vorrebbe arrivare anche ad un concreto ridimensionamento delle tabelle premi e chi, invece, intende limitare i benefici per i tesserati a favore di un bilancio federale da tenere in positivo in vista di periodi di magra.
SI AL CONGELAMENTO DELLE CATEGORIE? – La proposta dei Direttori Sportivi Toscani, ribatezzata in “proposta Cassani” sembra aver trovato spazio negli uffici della UCI. A livello internazionale, anche grazie alla pressione fatta da altre nazioni oltre all’Italia come Belgio, Olanda, Spagna e Francia si starebbe pensando di concedere un anno in più agli Under 23 (che diventerebbero Under 24 nel 2021) e, di conseguenza, di spostare in avanti anche la categoria juniores (portandoli dagli attuali 17-18 anni al biennio 18-19 anni) mantenendola comunque di due anni soltanto.
Alle singole federazioni nazionali resterebbe quindi il compito di regolare le categorie giovanili e, in seno alla FCI, si starebbe pensando di spostare in avanti di un anno tutte le categorie allargando unicamente la categoria giovanissimi da 6 a 7 anni (con inserimento di una ipotetica “G0” o “G7”). Spetterà al Consiglio Federale di oggi confrontarsi su questo tema e individuare le eventuali linee guida che saranno poi sviluppate dalla Struttura Tecnica e sottoposte all’approvazione finale di un prossimo Consiglio Federale.
RIPRESA DELLE GARE – Nubi sempre più fosche si addensano sul prossimo futuro del ciclismo italiano: nella riunione con i presidenti regionali è apparso chiaro che vi siano sempre minori possibilità di riprendere l’attività agonistica in questo 2020. Si, quindi, agli allenamenti individuali dal 4 maggio prossimo ma poter allestire delle vere e proprie competizioni su strada appare quantomai difficile in questo momento: nonostante questo l’indirizzo che potrebbe essere sposato dal Consiglio Federale in programma quest’oggi potrebbe essere quello, per il momento, di non rinunciare del tutto all’attività agonistica e di mantenere una ipotesi di ripresa delle gare per i mesi di luglio-agosto prossimi, in attesa degli sviluppi della situazione sanitaria nazionale e delle ulteriori indicazioni che arriveranno nelle prossime settimane dal Governo.