Pranzo in camera ad Abu Dhabi! Sembra quasi un sogno e, invece, si tratta di un vero e proprio incubo. Per atleti, staff, organizzatori e per il mondo del ciclismo. Mentre tutti erano concentrati a garantire la sicurezza sanitaria ai Mondiali su Pista di Berlino, con tanto di quarantena preventiva per la nazionale cinese, il bubbone è scoppiato negli Emirati Arabi e rischia di paralizzare mezzo mondo World Tour.
“Tutti devono rimanere assolutamente in camera, il pranzo verrà portato in camera con lunch box” è questo l’ultimo messaggio di una notte convulsa e di una mattinata che è servita a prendere coscienza del problema: tutti i componenti della carovana sono stati sottoposti ai tamponi e tutti restano in attesa dei risultati rinchiusi dentro alla propria camera da letto.
Una “prigione dorata” che potrebbe fermare la stagione di buona parte del gruppo World Tour cambiando i piani e gli equilibri di una intera annata ciclistica. In attesa dei risultati ufficiali le voci di corridoio parlano di cinque positività al Coronavirus che interesserebbero due atleti e tre persone dello staff di due diverse squadre. Il contagio, dunque, sarebbe entrato nel gruppo e questo cambia anche la percezione del pericolo all’interno di eventi sportivi anche all’aperto.
In attesa di sapere se e come dovrà riorganizzarsi anche la macchina organizzativa di RCS Sport per garantire il regolare svolgimento di manifestazioni come Strade Bianche (7 marzo), Tirreno-Adriatico (11-17 marzo) e Milano – Sanremo (21 marzo) a gettare ulteriori dubbi sulle prossime gare World Tour italiane è il presidente del CONI, Giovanni Malagò che in diretta televisiva, proprio questa mattina, ha sottolineato come il tracciato della classicissima attraversi dei territori che lambiscono la zona rossa lombarda e, quindi, andrà valutata la fattibilità di concerto con le autorità locali.
Nuove problematiche poste da un movimento sempre più globalizzato e aperto chiamato a confrontarsi con un virus che, proprio mentre in Italia le autorità stanno abbassando la guardia, si sta rivelando più subdolo e aggressivo del previsto.