Kevin Rivera Serrano del team Androni Giocattoli Sidermec conquista la 9^ edizione del Sibiu Tour e consegna alla sua squadra la terza affermazione consecutiva alla corsa a tappe romena, dopo le vittorie di Ivan Ramiro Sosa dell’anno scorso e di Egan Bernal di due anni fa.
Classe 1998, di Cartago, Costa Rica, Rivera ha ipotecato il successo finale del Sibiu Tour nella frazione che giungeva a Balea Lac, dopo 25 chilometri di salita, tappa in cui ha dimostrato le sue qualità di scalatore staccando uno ad uno tutti i suoi diretti avversari lungo i tornati che portavano verso Balea Lac, e per ultimo anche il suo compagno di squadra Daniel Munoz Giraldo, alla fine vincitore della maglia bianca come migliore scalatore.
Corridore con ancora poca esperienza ma già ad alti livelli, vincitore in questo Sibiu Tour anche della maglia bianca a punti grigi, maglia che contraddistingue il migliore giovane under 23 della compertizione, ci racconta le sue impresssioni di questo Tour Sibiu, come si è avvicinato al ciclismo, come è stato scoperto, del suo livello di preparazione, dei suoi prossimi appuntamenti e come potrà evolvere la sua carriera.
Che tipo di corsa è stata il Sibiu Tour?
“E’ stata una corsa molto bella, è la prima volta che la facevo e mi piace perchè prevede un prologo, gli arrivi per gli sprinter, l’arrivo di media montagna e quello per scalatori puri, ed è molto bene organizzata”.
L’anno scorso ha vinto il Sibiu Ivan Sosa e due anni fa Egan Bernal, ti senta già alla loro altezza?
“Si, credo di si. Bernal e Sosa sono grandi corridori che ammiro tanto, io sono un corridore un po’ inesperto. Sosa è stato un under 23, io sono passato da juniores a professionista e Bernal ha partecipato a competizioni importanti come il Mondiale, e questo conta molto. Se loro hanno vinto qui in Romania gli anni passati ed ora ho vinto anch’io io vuol dire che tutto sta andando come deve andare”.
In che cosa devi migliorati?
“Devo migliorare in pianura perchè sono troppo leggero e faccio un po’ fatica. Poi c’è sempre da imparare, crescere, prendere confidenza con le corse, correre davanti, fare attenzione ai ventagli ed avere a disposizione dei buoni compagni di squadra per stare davanti”.
Ti senti pronto per una grande corsa a tappe?
“Si. Non per vincerla ora però”!
Il tuo futuro quale sarà? Approderai pure tu presto in una squadra World Tour?
“Approdare in una squadra World Tour è quello che vogliono tutti e anch’io ho questo obiettivo perchè la mia mentalità è sempre quella di andare avanti, e l’andare avanti è entrare in una squadra di questo tipo. Però venga ciò che venga per me è sempre buono”.
Come è nata la tua passione per il ciclismo?
“Tutta la famiglia Rivera giocava a calcio, me compreso. Poi mio fratello ha cominciato ad andare in biciclietta e l’ho seguito anch’io. Sono andato a lavorare per acquistarmi la bicicletta perchè mio padre non aveva i soldi per farlo, e così ho iniziato con le prime gare.”
Come sei stato scoperto da Gianni Savio e cosa rappresenta per te l’Androni Giocattoli Sidermec?
“Mi ha scoperto da juniores al Campionato Panamericano in Argentina di mountain bike, e successivamente mi ha fatto venire in Italia da juniores, categoria in cui ho fatto tre corse di cui la prima l’ho vinta. Poco dopo ho firmato un contratto con l’Androni di 4 anni e questo per me è il terzo anno con loro che rappresentano la mia seconda famiglia essendo sempre lontano da casa”.
Quali sono i tuoi prossimi appuntamenti di gare e cosa speri di vincere in futuro?
“Non so se farò l’Adriatica Ionica Race, se non la farò andrò a casa a recuperare un po’ e poi forse Burgos. Il mio sogno più grande è vincere il Giro d’Italia o il Tour. Mi piacciono tanto le corse a tappe rispetto alle corse di un giorno perchè se in un corsa a tappe va male una frazione c’è la possibilità di recuperare in quella dopo, ciò che non è possibile in una gara di un giorno”.