Determinato a fare bene in questa stagione è l’esplosivo Daniel Smarzaro. Trentino, classe 1997, tesserato con la General Store – Essegibi – F.lli Curia, dal ciclocross, disciplina in cui ha ottenuto l’anno scorso una convocazione in nazionale in occasione dei Campionati Mondiali di Valkenburg in Olanda e dove ha raggiunto importanti risultati come la vittoria in una tappa del Giro d’Italia ciclocross 2014/2015 e ben tre volte terzo e un secondo posto ai Campionati nazionali ciclocross under 23, al ciclismo dove punta altrettanto in alto come già successo in questo inizio di stagione con la bellissima vittoria centrata a Montecassiano (MC), il terzo posto conquistato nella prestigiosa gara Strade Bianche di Romagna (BO), il quarto posto raggiunto nella gara internazionale di Col San Martino (TV) e il recentissimo ottavo posto di Mercatale Valdarno (AR).
Reduce anche dal Giro delle Fiandre under 23, corso lo scorso 13 aprile con la maglia della nazionale italiana, ci racconta di questa sua esperienza, del suo amore per il ciclocross e dei suoi prossimi impegni.
Come è andato il Giro delle Fiandre under 23 e come valuti questa tua esperienza?
“Il Giro delle Fiandre è andato perfettamente fino ai meno 400 dall’arrivo!
Ero in un’ottima posizione per la volata, ma sfortuna ha voluto che mi siano venuti addosso altri due ragazzi e in pochi secondi mi sono trovato a terra… fortunatamente senza gravi conseguenze.
A parte la caduta sono molto contento di questa esperienza poiché sono stato con i migliori tutta la corsa, soprattutto nei muri più famosi ossia il kwaremont e Paterberg…e anche nel finale!
Certo dispiace perdere così però anche questo è il ciclismo!”
Se dovessimo fare un confronto fra la nazionale italiana e quelle straniere, a che punto siamo come preparazione in questi tipi di gare?
“Come preparazione credo che siamo sulla buona strada!
Consideriamo che sul gruppo dei 34 che eravamo rimasti davanti ero con corridori di grande livello, come Samuele Battistella e Alessandro Covi, e che dire.. senza la caduta forse le cose andavano diversamente ma ormai è andata così!”
Hai praticato anche ciclocross con tanti risultati importanti con il team Lapierre Trentino, come mai hai scelto in questo momento il ciclismo al ciclocross?
“Si, ho praticato per molti anni il ciclocross però quest’anno sono arrivato ad un bivio ed ho dovuto fare una scelta: strada oppure ciclocross. Mi sarebbe piaciuto praticare entrambi però sarebbe stato davvero troppo impegnativo.
Ho sempre amato lo sterrato, lo stesso che mi dato enormi soddisfazioni, vari podi tricolori e convocazioni in Nazionale, però quando sono entrato nella famiglia della General Store ho sentito sempre di più il desiderio di concentrarmi unicamente sulla strada. E forse non mi sbagliavo in quanto sono arrivati subito i primi risultati”.
Si può affermare che il ciclismo rispetto al ciclocross richiede anche più testa?
“Richiede la stessa testa, alla fine sono gare diverse ma sei lì per lo stesso scopo: vincere. Perciò serve sempre la stessa mentalità e determinazione”.
Oltre alla forza, che cosa ti ha dato il ciclocross?
“Il ciclocross mi ha dato molto, si è visto alle Strade Bianche e anche alle Fiandre dove serviva saper guidare la bici, ed ero lì davanti senza tante preoccupazioni. In più ti insegna quel “fuori giri” che in salita e nel finale serve sempre, ti insegna a non avere un limite perché puoi sempre dare quel qualcosa in più. Io credo che nelle categorie giovanili un po’ di cross o di mtb serva sempre”.
Sulle salite lunghe e a cronometro come ti comporti?
“Sulle salite lunghe faccio ancora fatica, infatti preferisco di gran lunga gli strappi, corti e pendenti, dove riesco ad esprimermi meglio. Nelle cronometro non mi sono ancora cimentato ma più avanti sicuramente ne avrò l’occasione e vedremo come andrà!”
I tuoi obiettivi per questa stagione quali sono?
“Sinceramente come obiettivi principali punto sulle prossime gare internazionali, quali il Giro del Belvedere e il Palio del Recioto. Sono due gare impegnative dove cercherò di raggiungere un buon risultato. Ovviamente in ogni gara dò il massimo ma si sa, c’è sempre qualcuna dove un buon risultato fa sicuramente più piacere! Ho un team fantastico nel quale l’unione fa la forza!”
Invece al Giro d’Italia under 23 come pensi di gestire la corsa?
“Per il Giro non voglio dire nulla… sicuramente sarà una corsa molto dura e lunga però lo affronterò con la mia solita tranquillità perché è la cosa migliore da fare!
Mi concentrerò molto probabilmente su due tappe in particolare, ma lascio a voi immaginare quali…”