Insomma, la forma, il sesto posto in classifica alla crono, a 37” da Rohan Dennis, una cronometro fatta a tutta, in un terreno che non gli è congeniale. Sembrava il riscatto di Fabio Aru. Un tic tac che doveva essere il suo punto di forza e invece si è rivelato la sua debolezza, la tensione, la rabbia accumulata. E forse un lumicino gli si è acceso. Perché a volte, saranno pure professionisti ma i vizietti imparati da dilettante non si scordano.
E Fabio Aru, scalatore dalla classe cristallina, che sembrava alla svolta oggi nella tappa, viene penalizzato di 20” dalla giuria internazionale del Giro d’Italia per scia prolungata. Con lui anche Diego Ulissi e Valerio Conti.
Insomma i trucchetti che si usavano un tempo adesso non funzionano più perché c’è la Var. Ovvero il controllo super tecnologico, entrato prima nel calcio e poi nel ciclismo per controllare scorrettezze. La Var l’ha vinta sulla crono della UAE. I giudici attenti, non solo con la Var ma anche lungo la strada hanno pizzicato diversi atleti tra cui Ben Hermans, Mad Pedersen, Remi Cavagna e i tre corridori della UAE: Diego Ulissi, Valerio Conti, Fabio Aru. Beccati a fare i giochini tra le auto. 20” per Aru e, due minuti, per la coppia Conti – Ulissi.
Insomma, bella figuraccia per il Team di Saronni. E soprattutto per i tifosi che avevano incitato Aru prima della partenza e durante il percorso. Aru, Aru, Aru….che farà Fabio adesso? Per la prima volta in una grande corsa a tappe è la Var a vincere sui furbetti della scia….
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