E’ stata forse la vittoria che riveste meno significato della sua carriera. Per le statistiche l’olandese Fabio Jakobsen (Deceuninck Quick Step) è il vincitore della prima tappa del Giro di Polonia con arrivo a Katowice, una frazione adatta alle ruote veloci ma il finale della corsa è da brividi.
Una volata affollata, come tante, che si accende con un contatto a 50 metri dal traguardo tra Jakobsen (Deceuninck) e Groenewegen (Jumbo Visma): il gomito di Groenewegen spinge l’avversario verso le transenne. Pochi attimi in cui si consuma una tragedia incredibile: nella carambola Jakobsen solleva le transenne che finiscono in mezzo alla strada coinvolgendo anche altri corridori tra cui anche Groenewegen che taglia per primo la linea del traguardo. Sarà squalificato, estromesso dalla corsa con una multa di 500 franchi svizzeri e deferito alla Commissione Disciplinare dell’UCI. La vittoria passa a Jakobsen che però viene trasportato d’urgenza all’ospedale.
“Abbiamo fatto tutto il possibile. Le condizioni sono critiche perché Jakobsen ha un grave trauma cranico. È in pericolo di vita. La caduta ha provocato lo schiacciamento del palato e delle vie respiratorie ma è stato intubato e subito portato all’ospedale. Il problema è che ha perso tanto sangue. Nonostante questo è vivo, è con noi e speriamo di vincere questa battaglia” ha dichiarato la dottoressa Barbara Jerschina, medico della corsa.
Insieme a Jakobsen, oltre ad un fotografo, sono finiti all’ospedale anche Dylan Groenewegen (Jumbo-Visma), Marc Sarreau (Groupama-FDJ), Jasper Philipsen (UAE Team Emirates), Damien Touze (Cofidis) ed Eduard Prades (Movistar). Anche Sarreau non potrà prendere il via domani a causa di alcune lesioni riportate alla schiena.
Intanto sul web si registrano numerose dure reazioni nei confronti del gesto di Groenewegen. Una scorrettezza forse non più maliziosa di tante altre che si vedono spesso negli sprint ma che, questa volta, potrebbe essere fatale per il futuro di Jakobsen. Parole durissime sono state espresse da Patrick Lefevere, general manager della Deceuninck Quick-Step: “Devono mettere in prigione quel corridore della Jumbo-Visma. Lo porterò in tribunale, il suo comportamento è un reato, non c’è spazio per azioni simili nel ciclismo”.
A puntare il dito contro gli organizzatori è il tedesco Simon Geschke che sul suo profilo Twitter ha scritto: “Ogni anno lo stesso stupido arrivo in volata in discesa. Ogni anno mi chiedo se gli organizzatori pensano che si tratti di una buona idea. Le volate di gruppo sono già abbastanza pericolose non si possono disputare anche in discesa ad 80 chilometri all’ora”.
Oggi è il 5 agosto. Esattamente un anno fa, sempre al Giro di Polonia, moriva Bjorg Lambrecht.