Ordine d’arrivo:
1° Emil Herzog (Germania) 3h11’07”
2° Antonio Morgado (Portogallo)
3° Vlad Van Mechelen (Belgio) a 55″
4° Paul Magner (Francia)
5° Artem Shmidt (USA)
6° Menno Huising (Olanda)
7° Thibaud Gruel (Francia)
8° Frank Aron Ragilo (Estonia)
9° Zachary Walker (Gran Bretagna)
10° Pavel Novak (Rep. Ceca)
E’ stato un campionato del mondo pazzo ed imprevedibile sin dal primo chilometro quello degli juniores; una giornata di pioggia che ha acceso subito la bagarre e messo il gruppo in lunga fila indiana sul circuito iridato di Wollongong.
I più attesi della vigilia sono usciti subito allo scoperto, chiamati all’appello dall’allungo dell’estone Romet Pajur. Si forma così un quintetto in testa alla corsa sul quale si riportano solo i più forti di giornata. Ad un giro e mezzo dal termine è il portoghese Morgado (vincitore del Giro della Lunigiana) a tentare l’attacco risolutore ma il lusitano è costretto a fare i conti negli ultimi cinque chilometri con il ritorno del tedesco Emil Herzog.
Impressionante la potenza espressa dal nazionale della Germania che aveva inaugurato il suo 2022 con il successo nell’internazionale di San Vendemiano e che chiuderà la stagione in maglia iridata. Oro dunque per Herzog, argento per Morgado mentre a regolare il gruppo inseguitore è il belga Van Mechelen. Giù dal podio la nazionale francese con un generosissimo Magnier.
Non pervenuta la nazionale italiana del CT Edoardo Salvoldi: stoica la resistenza di Matteo Scalco (14° al traguardo), l’unico azzurro presente nel gruppo dei migliori al suono della campana. Per il resto, tra cadute e prestazioni sottotono è notte fonda anche in Australia.