Il cuore del ciclismo batte forte a Nord-Est. Sull’onda emotiva della Assemblea Nazionale di Roma i dirigenti dei Comitati di Bolzano, Trento, Friuli Venezia Giulia e Veneto si sono riuniti virtualmente per rilanciare l’azione nei propri territori e per tracciare la rotta per il proprio quadriennio.
Giovannina Collanega, presidente del CP di Trento, Paolo Appoloni, presidente del CP di Bolzano, Stefano Bandolin, presidente del CR Friuli Venezia Giulia e Sandro Checchin, presidente del CR Veneto hanno concordato che il dialogo e la collaborazione dovranno rappresentare il carburante per far ripartire la macro-regione che rappresenta uno dei motori più potenti del movimento ciclistico italiano.
“Le nostre regioni sono legate dalla storia e da una forte passione per il ciclismo: dopo il rinnovamento delle cariche federali è giusto tornare a pedalare tutti insieme nella stessa direzione” ha auspicato Stefano Bandolin. “Il punto di partenza è certamente la compilazione di un calendario comune per le categorie giovanili e il rafforzamento degli accordi transfrontalieri che rappresentano una grande ricchezza per i nostri territori”.
Dello stesso avviso anche Sandro Checchin che ha rilanciato: “Lavorare insieme per costruire il futuro del movimento triveneto significa instaurare una cooperazione su tutti gli aspetti che ci accomunano per rafforzare l’attività delle nostre società e consentire ai nostri ragazzi di confrontarsi e migliorarsi. Non ci possiamo ridurre ad assegnare solo dei titoli simbolici, sono convinto che mettendo in campo delle iniziative concrete tutti e quattro i comitati potranno beneficiarne in prospettiva futura”.
I quattro presidenti, che hanno voluto esprimere le proprie vive congratulazioni al neo-eletto presidente nazionale Cordiano Dagnoni e al consigliere trevigiano Fabrizio Cazzola, hanno posto le basi per avviare un quadriennio di grande crescita per il ciclismo Triveneto. “In queste settimane abbiamo avuto la possibilità di parlare con tutti i candidati e Cordiano Dagnoni ci aveva dato rassicurazioni sul suo modo di intendere il ruolo del presidente nazionale. Anche dopo la sua elezione ha confermato che molta importanza e autonomia sarà riconosciuta ai Comitati Regionali e noi siamo pronti per cogliere questa opportunità” ha aggiunto Giovannina Collanega.
Oltre alla definizione di un calendario comune che consenta di garantire una preziosa continuità all’attività ciclistica triveneta nel prossimo quadriennio andrà di pari passo con l’intensificazione e l’estensione degli accordi frontalieri con Slovenia, Croazia, Austria e Svizzera.
“Si tratta di nazioni con cui da sempre abbiamo importanti rapporti di collaborazione e che in questi anni sono cresciute moltissimo anche sotto il punto di vista ciclistico” ha osservato Paolo Appoloni. “Abbiamo già chiesto al presidente Dagnoni di estendere gli accordi non solo con le regioni confinanti ma con l’intero territorio della nazione confinante. Ad esempio con l’Austria oggi abbiamo la possibilità di concludere degli accordi con la Stiria e la Carinzia: poter estendere questi patti direttamente con la federazione austriaca sarebbe un modo per offrire maggiori opportunità alle nostre società. Il neo-presidente Cordiano Dagnoni ha affermato di voler aprire sempre di più il nostro ciclismo al resto delle nazioni europee e contiamo di essere le prime regioni ad avere la possibilità di abbattere le frontiere che ancora ci separano in ambito ciclistico”.
Trento, Bolzano, Friuli Venezia Giulia e Veneto sono pronte per portare avanti l’attività di un quartetto vincente: la stagione 2021 a Nord-Est può iniziare sotto i migliori auspici, nel segno del Triveneto.