Il 5 ottobre è un giorno segnato in maniera indelebile da una tragedia nel calendario del ciclismo italiano: esattamente un anno fa, a Molino dei Torti (Al), cadeva rovinosamente a terra a 144 metri dalla linea d’arrivo Giovanni Iannelli. Poche ore più tardi, tutti i soccorsi si sarebbero rivelati inutili gettando nella disperazione la sua famiglia e tutti i suoi amici e conoscenti.
Da quel giorno, lo sguardo verso le gare di ciclismo, non è più lo stesso: perchè quando quella che dovrebbe essere una festa, si trasforma in tragedia tutti perdono qualcosa, non solo i cari del malcapitato ragazzo.
Sul fronte della sicurezza degli atleti nelle gare ciclistiche è cambiato ancora troppo poco ma il ricordo di Giovanni non si è mai spento.
144 METRI – Al caso di Giovanni Iannelli anche Ciclismoweb ha dedicato ampio spazio con la video-inchiesta giornalistica condotta sulla vicenda e disponibile sul nostro canale YouTube.
Nonostante la richiesta di giustizia della famiglia e degli amici di Giovanni che in questi 12 mesi è stata ribadita in tutte le sedi e le occasioni, le Procure che stanno indagando sul caso sono ancora lontane dal giungere alla verità su quanto è successo esattamente un anno fa.
In sede Federale, dopo il deferimento al Tribunale della FCI del direttore e del vice-direttore di corsa con fissazione d’udienza per il 18 settembre, nulla è stato ancora deciso.
La Procura di Alessandria, che ha nominato come proprio perito Roberto Sgalla, responsabile della Commissione nazionale dei Direttori di Corsa e Sicurezza della FCI, non ha ancora concluso l’indagine.
L’INTERROGAZIONE – Sull’operato del dott. Andrea Trucano e delle altre istituzioni che avrebbero dovuto fare chiarezza sull’accaduto, il Senatore Riccardo Nencini, ha depositato una interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede (CLICCA QUI per leggere il testo dell’interrogazione). In attesa della risposta del Ministro restano aperti i tanti interrogativi sulla vicenda così come aperta resta la ferita nel cuore dei tanti amici di Giovanni.
Questa la video-inchiesta sulla vicenda curata da Andrea Fin per Ciclismoweb.net: