Il Coronavirus è arrivato anche in Europa ed in Italia. L’epidemia è ormai globale e anche l’UCI che si prepara a celebrare i campionati del mondo su pista di Berlino ha adottato alcune norme precise. Il 30 gennaio, in risposta alla diffusione dell’epidemia, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha dichiarato una “emergenza sanitaria pubblica internazionale”.
Questa epidemia improvvisa e in rapido movimento ha avuto un impatto anche sul mondo dello sport. I campionati del mondo di atletica leggera indoor, che si sarebbero tenuti a Nanchino, in Cina, dal 13 al 15 marzo, sono stati posticipati al 2021, il Tour di Hainan è stato cancellato, il Grand Prix cinese di Formula 1 previsto per il 19 aprile è stato posticipato, così come gli eventi di sci alpino nel futuro sito dei Giochi olimpici invernali di Pechino 2022 a Yanqing (15-16 febbraio), le gare di Hong Kong e Singapore della serie HSBC World Rugby Sevens in programma per aprile, le competizioni di qualificazione per la boxe olimpica, e via elencando. Vale la pena notare che anche il vertice SportAccord 2020 che si sarebbe tenuto a Pechino dal 19 al 24 aprile è stato annullato per motivi di salute.
Ora l’UCI ha deciso di procedere come segue:
1. Gare internazionali che si svolgono in Cina.
Tenendo conto della portata potenziale dell’epidemia e dei dati forniti su casi clinici confermati, esistono motivi giustificabili per rinviare tutte le competizioni cinesi fino a quando i dati epidemiologici non saranno più rassicuranti. L’UCI ha preso la decisione con l’Associazione ciclistica cinese di rinviare gli eventi ciclistici originariamente previsti per aprile e maggio. Il 15 marzo l’UCI comunicherà le nuove date delle competizioni che verranno organizzate più avanti nella stagione, nonché l’elenco degli eventi che verranno annullati.
2. Gare internazionali che si svolgono fuori dalla Cina e che accolgono delegazioni di paesi a rischio.
È importante che l’UCI vigili sulla salute di tutti gli atleti che partecipano alle gare internazionali. Ecco perché l’UCI sottolinea l’importanza di aderire rigorosamente alle raccomandazioni formulate dall’OMS e alle linee guida stabilite dalle autorità nazionali responsabili della sanità pubblica.
A tal fine, l’UCI raccoglierà informazioni sui movimenti e sui luoghi di allenamento dei membri di queste delegazioni (atleti e membri dello staff) nelle tre settimane che precedono la competizione. Verranno fornite informazioni precise sulle misure sanitarie adottate per proteggere i ciclisti e il personale tecnico dal rischio di contaminazione
Il responsabile medico (OCM) ad ogni evento sarà in stretto contatto con le autorità sanitarie del paese in questione, avendone informato che si sta svolgendo la competizione e avendo indagato sulle misure specifiche che devono essere prese.
Le raccomandazioni pubblicate dall’OMS al fine di ridurre il rischio di esposizione al 2019-nCoV saranno ampiamente pubblicate. Queste raccomandazioni non sono specifiche per 2019-nCoV ma si applicano a tutte le malattie respiratorie infettive: lavarsi le mani regolarmente con acqua e sapone; evitare di toccare il più possibile bocca, naso e occhi; e starnutisci e tossisci nell’incavo del gomito o di un fazzoletto.
L’UCI sta seguendo l’evoluzione di questa epidemia e le potenziali conseguenze per l’organizzazione di competizioni internazionali su base giornaliera. Si preoccupa anche di proteggere i ciclisti da ogni rischio di contaminazione ed evitare la diffusione di SARS-CoV-2 in altri paesi.