• Homepage
  • News
  • Interviste
  • Rubriche
    • Editoriali
    • L’angolo della tecnica
    • Ciclismo Cafè
    • Theoriis
    • Il 24 Ore di Giando
      • Ciclocross
      • Donne
      • Elitè-U23
      • Esordienti
      • Juniores
      • MTB e BMX
      • Pista
      • Allievi
      • Professionisti
      • Elite-U23
      • Juniores
  • Ranking
  • Ordini d’arrivo
  • La redazione

Rimani aggiornato

Ricevi le ultime novità da ciclismoweb.net. No Spam ✌️.

Facebook Twitter Instagram
Facebook YouTube Instagram
CiclismoWeb
  • Home
  • News
  • Interviste
  • La redazione
  • Ordini d’arrivo
    • Professionisti
    • Elitè-U23
    • Juniores
    • Allievi
    • Esordienti
    • Donne
    • Pista
    • Ciclocross
    • MTB e BMX
  • Rubriche
    • Editoriali
    • Ciclismo Cafè
    • L’angolo della tecnica
  • Contatti
CiclismoWeb
Home » Tutte le notizie » RR, Lega Ciclismo: quando il nuovo è già vecchio…
Ruote Ruggenti

RR, Lega Ciclismo: quando il nuovo è già vecchio…

Andrea FinBy Andrea Fin15 Aprile 2019
PhotoScanferla R12411

La Lega Ciclismo Professionisti ha rieletto se stessa. In un venerdì di metà aprile l’assemblea milanese ha decretato il Ghigo Bis. E ormai Ghigo è abituato ai bis. Prima come presidente della Regione Piemonte ora come Presidente Lega Ciclismo Professionisti. In un ciclismo italiano che non può più vivere nell’immobilismo. Perché ora è il momento di agire.

PhotoScanferla R12411APPENNINO SENZA WORLD TOUR – E lo dice chiaramente l’ordine d’arrivo della Roubaix, dove un italiano bisogna cercarlo con il lanternino; dove un Bettiol al Fiandre sembra il detto che “una rodine non fa primavera”.

E dove soprattutto un Giro dell’Appennino non può avere assolutamente al via, solo sei squadre professional e sedici team continental. Una corsa per dilettanti praticamente con sei squadre professionistiche, se proprio vogliamo ribaltare la questione.

Il ciclismo professionistico in Italia sta diventando in pratica come un Re senza regno, ci sta il castello ma non ci stanno attorno sconfinati territori sui quali comandare e governare. Dino Buzzati scrisse il Deserto dei Tartari come fosse una parafrasi dell’attesa. Nelle lunghe notti al Corriere della Sera in attesa delle notizie che non arrivavano. Il romanzo scritto dal giornalista bellunese è ambientato in un paese immaginario. La trama segue la vita del sottotenente Giovanni Drogo dal momento in cui, divenuto ufficiale, viene assegnato come prima nomina alla Fortezza Bastiani, molto distante dalla città. La Fortezza, ultimo avamposto ai confini settentrionali del Regno, domina la desolata pianura chiamata “deserto dei Tartari”, un tempo teatro di rovinose incursioni da parte dei nemici.

Tuttavia, da innumerevoli anni nessuna minaccia è più apparsa su quel fronte; la Fortezza, svuotata ormai della sua importanza strategica, è rimasta solo una costruzione arroccata su una solitaria montagna, di cui molti ignorano persino l’esistenza. E appare così il ciclismo italiano. Una Fortezza un tempo imponente e dominante sul nemico, il ciclismo d’oltre confine, che ora non domina più nulla, arroccato su se stesso.

IL GRIDO D’ALLARME – Ci ha provato Gianni Savio a dare la sveglia all’assemblea della Lega Ciclismo Professionisti. “Se continuiamo così moriamo tutti – ha sottolineato il team manager torinese a margine della rielezione praticamente senza candidati alternativi -. Non possiamo più supinamente subire le decisioni dell’Uci che passano da troppi anni sopra le nostre teste, sopra il ciclismo italiano che ha fatto grande questo sport. Non possiamo far cancellare il mondo professional. Certo, ci hanno promesso un circuito tutto nostro. E’ esattamente questo l’intento dell’Uci. Farci implodere da soli. Farci affogare nei nostri circuiti provandoci dell’ossigeno delle wild card, delle partecipazioni ai grandi giri. Cosa possiamo poi raccontare ai nostri sponsor? Certamente per noi, ad esempio, la vittoria di Vendrame al Circuit de La Sartre vale tantissimo. Ma se poi non possiamo trasformare questo patrimonio in partecipazioni a manifestazioni del circuito superiore, del Wolrd Tour, pur non avendo la possibilità di mettere in cantiere un team da 30 milioni di euro, che ne sarà di noi? Io ho cercato di ribadire i problemi del nostro ciclismo, in sede di assemblea, ma dobbiamo scendere in campo tutti, dobbiamo fare la voce grossa. O rischiamo di scomparire tutti e buttare all’aria un patrimonio di atleti, di sport, di gente, di personaggi che hanno portato il nostro ciclismo a fare grande l’Italia. Speriamo che l’assemblea del ciclismo professionistico la capisca a chiare lettere ed Enzo Ghigo batta i pugni sul tavolo dell’Uci per far ripartire il ciclismo nostrano. Del resto io non ho problemi. Dovessi chiudere l’esperienza Androni andrò a fare il tecnico di una nazionale sudamericana. E qualcun altro si tirerà su le maniche. Io per il ciclismo ho fatto sempre tanto”.

Resta il fatto che all’Appennino ci sarà la nazionale italiana, sei, solo sei team professional e sedici continental. Lo possiamo ancora chiamare ciclismo professionistico?

[banner]G-andrea[/banner]

Home
Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr WhatsApp Email
Andrea Fin
  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram

Giornalista, appassionato di ciclismo, ha iniziato a pedalare a 7 anni e dal 2005, insieme a Riccardo Scanferla, ha fondato Ciclismoweb.net diventandone direttore responsabile. Attento osservatore del mondo delle due ruote, oggi è anche un apprezzato opinionista nello studio televisivo di Teleciclismo.

Articoli correlati

Europei Cross: Mattia Agostinacchio si prende il titolo U23!

8 Novembre 2025

Europei Cross: l’Italia si affida ad Agostinacchio e Casasola

5 Novembre 2025

Trofeo Città di Firenze: brillano Fontana, Bramati, Pellizotti e Pezzo Rosola!

1 Novembre 2025

Mondiali Pista: l’ultimo ballo vale ancora oro per Elia Viviani

26 Ottobre 2025
Add A Comment

Leave A Reply

Devi essere connesso per inviare un commento.

Rimani aggiornato

Ricevi le ultime novità da ciclismoweb.net. No Spam ✌️.

  • Facebook
  • Twitter
  • Pinterest
  • Instagram
  • YouTube
  • Vimeo
Noi di ciclismoweb.net
Noi di ciclismoweb.net

Risultati, notizie, interviste, approfondimenti e servizi speciali utilizzando non solo le parole ma anche i video e le fotografie sono da sempre i nostri punti di forza.

Email: info@ciclismoweb.net

© 2025 ciclismoweb.net. Designed by LRNetwork.
  • Home

Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.