Ordine d’arrivo:
1° Elia Viviani (Quick Step Floors) 3h49’09”
2° Simone Consonni (UAE Team Emirates)
3° Mikel Raim (Israel Cycling Academy)
4° Manuel Belletti (Androni Sidermec)
5° Enrico Barbin (Bardiani CSF)
6° Giacomo Nizzolo (Trek Segafredo)
7° Simone Velasco (Wilier Selle Italia)
8° Sergey Shilov (Gazprom Rusvelo)
9° Kristian Sbaragli (Israel Cycling Academy)
10° Paolo Totò (Sangemini Mg K Vis)
Classifica generale:
1° Elia Viviani (Quick Step Floors)
2° Niki Terpstra (Quick Step Floors) a 10”
3° Simone Consonni (UAE Team Emirates) a 18”
4° Edward Ravasi (UAE Team Emirates) a 24”
5° Simone Petilli (UAE Team Emirates)
6° Valerio Conti (UAE Team Emirates)
7° Giacomo Nizzolo (Trek Segafredo) a 26”
8° Fabio Felline (Trek Segafredo)
9° Nicola Conci (Trek Segafredo)
10° Peter Stetina (Trek Segafredo) a 29”
Elia Viviani continua a imprimere il suo splendido sigillo sull’Adriatica Ionica Race. Il campione olimpico di Rio 2016 si aggiudica in un emozionante sprint la seconda tappa, da Lido di Jesolo (Venezia) a Maser (Treviso), di 152,5 km, giovedì 21 giugno. Dopo il successo con la sua Quick-Step Floors nella cronosquadre inaugurale di Lido di Jesolo, il veronese continua nel suo momento magico e consolida la maglia azzurra di leader della corsa. Per Viviani, che ha battuto in volata Simone Consonni dell’Uae-Team Emirates e Mihkel Räim dell’Israel Cycling Academy, si tratta dell’undicesimo successo stagionale, una cifra che lo pone al vertice della classifica dei plurivincitori nel 2018 insieme allo spagnolo Alejandro Valverde.
In classifica generale il velocista della Quick-Step Floors comanda con 10’’ sul compagno di squadra Niki Terpstra, vincitore dell’ultimo Giro delle Fiandre. Terzo a 18’’ il giovane Simone Consonni. Ma lo spettacolo dell’Adriatica Ionica Race è solo agli inizi: domani il mitico Passo Giau darà la sua sentenza in classifica generale.
LA CRONACA DELLA GARA – La fuga parte subito dopo la partenza di Lido di Jesolo (Venezia). Ne fanno parte Javier Montoya (Trevigiani Phonix-Hemus 1896), Enrico Logica (Biesse Carrera Gavardo) e Matteo Draperi (Sangemini-MG.K Vis-Vega). Dopo 20 km il loro vantaggio è di 3’30’’. In cima al Montello (km 70), primo gpm di terza categoria dell’Adriatica Ionica Race, transita in testa il veneto Logica, seguito da Draperi e Montoya. Al traguardo volante di Crocetta del Montello (km 83) il primo è Draperi, che precede i compagni di fuga anche sul secondo gpm di terza categoria, posto a Paderno del Grappa (km 103). A 50 km dal traguardo, Montoya prova l’allungo quando il gruppo è a 2’28’’. Ai -30 km, il gruppo riprende Logica e Draperi, mentre Montoya continua solo in testa con 2’21’’. Il colombiano viene ripreso a 18 km all’arrivo, dopo oltre 130 km di fuga.
Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo) e Guy Niv (Israel Cycling Academy) attaccano subito dopo, ma senza successo. Nel finale ci prova anche Valerio Conti (Uae-Team Emirates) seguito da Marco Canola (Nippo-Vini Fantini), ma il gruppo incombe e chiude il distacco nell’ultimo chilometro. Lo sprint non è più rinviabile e si conclude con la vittoria di Elia Viviani su Simone Consonni e Mihkel Räim. Quarto Manuel Belletti (Androni Giocattoli-Sidermec), quinto Enrico Barbin (Bardiani-Csf) e sesto Giacomo Nizzolo (Trek-Segafredo). Mentre l’ex campione del mondo Mark Cavendish non è riuscito a disputare lo sprint frenato da una foratura.
LE PAROLE DEL LEADER – Così Elia Viviani, 29 anni, dopo la vittoria nella seconda tappa Lido di Jesolo-Maser: “Ho cominciato nel migliore dei modi la mia Adriatica Ionica Race. Con la squadra abbiamo deciso di fare la corsa da subito, perché quando abbiamo le maglie vogliamo difenderle. Il finale era movimentato: allora abbiamo chiesto ai compagni di chiudere sulla fuga. Quando sono partiti Conti e Canola, che era l’attacco più pericoloso, Terpstra è rimasto con me e mi ha riportato sotto. Nel finale Sbaragli è partito lungo, Consonni lo ha seguito e io sono uscito negli ultimi 100 metri. Può sembrare che sia stata una tappa tranquilla, invece è stata resa dura dal caldo e dal percorso esigente: nel finale pochi avevano le gambe per sprintare. Dedico la vittoria ai compagni che oggi sono caduti, Asgreen, Knox e Narvaez”.