Sulle spalle, una maglia dello stesso colore del mare che accarezza Alanya; negli occhi, la determinazione di chi vuole lottare ma, soprattutto, vincere.
OBIETTIVO VITTORIA – Lo stesso sguardo che aveva quando faceva incetta di vittorie tra gli under23, Riccardo Minali se l’è portato nel professionismo e in Turchia, dove – con la sua Astana – affronterà l’ultima gara del 2017 andando in cerca della prima perla nella massima categoria.
Con la frazione introduttiva del Presidential Cycling Tour of Turkey – 176 km da Alanya a Kemer – pronta a scattare, gli occhi sono puntati sul velocista veronese classe 1995 che sulla gara euroasiatica ha le idee molto chiare: “Sono, sicuramente, qui per vincere – racconta con il consueto sorriso sule labbra – Magari già oggi? Se volata sarà, perché non è così scontato che si arrivi allo sprint visto che il vento e le fughe potrebbero cambiare le cose. Ma se dovessimo arrivare alla volata, l’obiettivo è quello di essere lì davanti e, poi, provare a giocarmela. Io, di solito, nelle prime tappe ho bisogno di ‘carburare’, ma mai dire mai. In questo periodo sto bene, le sensazioni sono buone.” Lo stato di forma del ventiduenne si percepisce anche dalla tranquillità che traspare della voce. “E’ tanto che non corro, fatta eccezione per il Beghelli, ma anche lì visto che non gareggiavo da qualche tempo pensavo che sarei andato peggio, invece…”
IL DEBUTTO E IL FUTURO – La sfida di congedo è anche l’occasione per tracciare un bilancio dei mesi, ormai, alle spalle: “Il passaggio nel professionismo direi che è andato bene. Sono riuscito a ottenere subito dei buoni piazzamenti e, sinceramente, non me l’aspettavo. Già a Dubai, ad esempio, sono riuscito a fare delle belle cose e lì mi sono trovato di fronte corridori come Kittel…” L’occhio strabuzzato la dice lunga. “Credo che affrontare un certo tipo di corse, con avversari di altissimo livello, mi abbia permesso di crescere. Penso di essere cresciuto come corridore, anche in salita.”
La strepitosa condizione del figlio d’arte non sembrava escludere, inoltre, la possibilità di una sua convocazione per il Campionato del Mondo U23, ma Minali Jr è molto sereno a riguardo e pensa già oltre: “Certamente mi sarebbe piaciuto vestire la Maglia dell’Italia in Norvegia, anche perché quello di Bergen è l’ultimo mondiale che avrei potuto disputare con gli under23. Mi è spiaciuto non farlo, ma le decisioni sono state altre e va bene così. Ora mi concentrerò sull’ultima gara di quest’anno e, poi, inizierò a pensare alla nuova stagione.”
E chissà che il recente successo del “piccolo” di casa Minali, Michael – juniores con la Cipollini Assali Stefen – non porti bene anche al fratello maggiore che, sulle strade del Bosforo, potrebbe coronare con la gioia più bella un debutto decisamente di spessore.
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