L’attesa è finita. Dopo un anno di duro lavoro, svolto come da collaudata consuetudine dalla compagine della S.C. Solighetto 1919 del Presidente Guido Dorigo e dei Vice-Presidente Raffaele Mazzucco e Bruno Ferracin, l’Internazionale di Solighetto Trofeo GD Dorigo, MO alla memoria di Ettore e Cristiano Floriani, MO alla memoria di Emilio Mazzero, MO Biemmereti, giunta quest’anno alla 29.ma edizione, è ormai definita sotto ogni aspetto.
Si correrà, infatti, domenica 28 maggio prossimo, con partenza alle ore 14.00 dalla centralissima Piazza Vittorio Emanuele II di Pieve di Soligo, questa classica competizione su strada del calendario internazionale riservato alla categoria juniores.
Dopo lo strabiliante finale dello scorso anno, con la maglia iridata dell’austriaco Felix Gall a tagliare il traguardo tutto solo, braccia al cielo, e a consegnare così agli almanacchi la prima volta di un campione del mondo all’Internazionale di Solighetto, c’è trepidazione per conoscere chi gli sarà successore nell’albo d’oro della corsa. Un albo d’oro ricco di nomi che sono poi riecheggiati tra i professionisti. Basti pensare a Danilo Di Luca, vincitore nel 1994, a Giairo Ermeti, vincitore nel 1999, al russo Vladimir Goussev, vincitore nel 2000, a Manuel Belletti, vincitore nel 2003, a Davide Malacarne, vincitore nel 2005, a Marco Canola, vincitore nel 2006, a Valerio Conti nel 2011, fino alle giovani promesse del ciclismo azzurro Lorenzo Fortunato (2013) e Riccardo Verza (2014), senza dimenticare coloro che all’Internazionale di Solighetto hanno ottenuto prestigiosi piazzamenti, come Giuliano Figueras (secondo nel 1993), il già campione mondiale under 23, lo sloveno Matej Mohric (terzo nel 2011) e il suo connazionale Jan Polanc (secondo nel 2010), fresco vincitore della tappa del Giro d’Italia n. 100, con arrivo in salita sull’Etna.
Anche per l’edizione numero 29, la concorrenza non manca. Sold out già da quest’inverno, con il limite massimo di 200 iscritti raggiunto in un batter d’occhio, in rappresentanza delle più blasonate formazioni italiane ed estere.
Seppur nelle ultime stagioni, eccezion fatta per l’acuto austriaco dello scorso anno, la corsa abbia sempre visto primeggiare gli atleti italiani, non potrà mancare, anche in questa edizione, lo storico duello tra le compagini straniere e i club di casa. Tra le prime, spicca la nazionale dell’Ungheria, ospite fisso a Solighetto da molto tempo, nota per dare battaglia fin dai primi chilometri, a cui fanno buona compagnia il forte club russo Team Lokosphinx, la nazionale Russa, un club francese, cinque club sloveni, due club austriaci, tra cui il Team Tirol, formazione nella quale è cresciuto ciclisticamente Lukas Postelberger, prima maglia rosa del Giro d’Italia 2017, la FC Team Slovacchia, voluto ed allestito dal due volte campione del mondo professionisti Peter Sagan.
Tra le italiane, saranno presenti tutte le principali formazioni trevigiane e venete (14 in totale), quattro formazione friulane, due formazioni trentine, oltre a due rappresentative regionali rispettivamente della Toscana e dell’Umbria e ad altri club provenienti dall’Emilia, dalla Toscana, dal Lazio e dall’Abruzzo.
Una start list, dunque, degna della più importanti competizioni. Un vero e proprio mondiale di primavera che si annuncia come arduo banco di prova anche in vista delle convocazioni in azzurro per gli appuntamenti internazionali estivi. Non a caso, infatti, seguirà personalmente la corsa il Commissario Tecnico della nazionale italiana juniores, Rino De Candido.
Sarà altresì una manifestazione all’insegna del ricordo di due dei suoi ideatori recentemente scomparsi, vale a dire Ettore Floriani, che quasi trent’anni fa aveva pensato di portare il meglio del panorama ciclistico juniores a Solighetto in memoria del figlio Cristiano, ed Emilio Mazzero, che con la storica ditta Mazzero Ferramenta era indissolubilmente legato alla corsa, come amico ed appassionato, prima che come sponsor.
Quanto al percorso, gli organizzatori non si sono discostati dal solco della tradizione. Il tracciato, infatti, sarà quello riproposto costantemente negli ultimi anni e oramai collaudatissimo, con Piazza Vittorio Emanuele II a fare da prestigioso scenario per la partenza e per l’arrivo e con un circuito iniziale di circa 12 km da ripetersi tre volte, comprendente le asperità di Refrontolo e di Federa da affrontare fin dalle prime tornate e il consueto passaggio in località Soligo, in omaggio alla storica collaborazione che lega il relativo gruppo Alpini alla SC Solighetto.
Dopo i giri iniziali, nei quali sono previsti diversi traguardi volanti a punteggio, comincerà il vero e proprio cuore dell’Internazionale di Solighetto, ossia il circuito di circa 33 km, da ripetersi tre volte, con i GPM di Mire Alte, Cà del Poggio e Col Vendrame da scalare ad ogni passaggio.
Un anello impegnativo, con pochissime possibilità di recupero, dal momento che l’altimetria è un fitto elettrocardiogramma di salite e discese.
Più abbordabile il primo GPM (Mire Alte): un paio di km che attraversano il centro di Refrontolo lungo la provinciale per S. Pietro di Feletto e che portano il gruppo a tuffarsi nel toboga delle “Mire basse”, suggestiva sequenza di tornanti immersi nei vitigni (percorsi nello stesso senso nei campionati italiani professionisti del 2010, vinti da Giovanni Visconti) che rappresenta uno dei pochi momenti di relativo relax prima di giungere ai piedi del secondo Gran Premio della Montagna del Muro di Ca’ del Poggio.
E’ lungo questa temutissima asperità di poco più di un km e dalle pendenze paurose che si avrà la selezione maggiore nel folto lotto dei 200 atleti partenti. Muro di Cà del Poggio su cui il giorno della gara si respirerà ancora l’atmosfera e l’agonismo del Giro d’Italia, che vi transiterà proprio il giorno prima, sabato 27 maggio, nella penultima tappa Pordenone – Asiago. Quasi a fare dell’Internazionale di Solighetto un degno corollario a completamento di un fine settimana di grande ciclismo.
Superato il Muro, dallo scorso anno gemellato con il famosissimo Muro di Grammont, la corsa si proseguirà velocemente verso S. Maria di Feletto, per raggiungere subito dopo, attraverso una discesa molto insidiosa da non consentire la minima distrazione, l’ultimo Gran Premio di Montagna di Col Vendrame: tre km di salita, con una prima parte molto ripida ed una seconda parte che, benchè più pedalabile, risulterà altrettanto insidiosa dal momento che consentirà agli atleti che avranno ancora carburante nelle gambe di spingere il cosiddetto “dente in più” e di fare così la differenza.
Lo strappo di località Federa, percorso anche nei giri iniziali, sarà l’ultimo trampolino di lancio prima dell’ingresso nel salotto cittadino di Pieve di Soligo, ove si conoscerà il nome del vincitore all’esito di quasi 140 km di gara.