L’ombra del doping torna a macchiare il Giro d’Italia. Proprio alla vigilia della partenza dalla Sardegna, infatti, sarebbero stati comunicati dall’UCI due casi di positività all’interno della Bardiani CSF. Si tratta di Stefano Pirazzi e Nicola Ruffoni risultati positivi ad un ormone in un controllo fuori competizione effettuato qualche settimana fa.
I due corridori della famiglia Reverberi, che facevano parte della selezione della Bardiani per la corsa rosa, non prenderanno il via domani alla corsa rosa e, soprattutto, rischiano ora il licenziamento, peraltro già annunciato, dal team nel caso in cui le controanalisi dovessero confermare le positività.
BARDIANI OUT? – Ma in queste ore è proprio la squadra vincitrice della Coppa Italia 2016, che ha usufruito di una Wild Card per prendere il via al Giro, a rischiare di più: la doppia positività, infatti, potrebbe comportare per effetto delle norme UCI una immediata sospensione dell’attività del team per un periodo compreso tra i 15 e i 45 giorni (come già avvenuto nel 2015 per la Androni e solo poche settimane fa per il Team Pishgaman, formazione continental iraniana).
Non essendoci di fatto, in questo caso, le tempistiche necessarie per applicare il provvedimento prima del via del Giro la squadra potrebbe prendere il via da Alghero ma essere poi costretta al ritiro strada facendo una volta che l’Uci dovesse adottare la sanzione prevista dal regolamento. La palla, quindi, passa nelle mani degli organizzatori che, nelle prossime ore, potrebbero scegliere clamorosamente di estromettere dalla gara, in via preventiva, la squadra.
Per il momento, RCS Sport, ha voluto tenere aperte tutte le strade. Nel comunicato diramato nella tarda serata, infatti, gli organizzatori del Giro hanno “riconfermato con fermezza il proprio supporto alla CADF (Cycling Anti-Doping Foundation) dell’UCI nella lotta al doping in tutte le sue forme. Da parte sua, qualora anche le controanalisi dovessero dare esito positivo, la Direzione stessa ed RCS Sport si riservano di tutelare in tutte le sedi opportune l’immagine ed il buon nome del Giro d’Italia”.
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LA SECONDA VOLTA PER I REVERBERI – Dura, e non poteva essere diversamente, la reazione di Bruno e Roberto Reverberi, manager del team, che hanno comunicato: “Siamo assolutamente scioccati dalla notizia. Attendiamo i risultati degli ulteriori accertamenti previsti dal regolamento antidoping e ribadiamo con assoluta fermezza l’intenzione di salvaguardare i valori che il nostro progetto sportivo ha portato avanti in questi anni”.
I casi di Pirazzi e Ruffoni vanno a sommarsi a quelli già vissuti in passato dal team dei Reverberi e legati alla corsa rosa: era il 2008, infatti, quando, dopo un Giro d’Italia da assoluto protagonista, ad Emanuele Sella venne riscontrata una positività all’Epo Cera, correva per l’allora CSF Navigare.
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