Cinque giorni intensi e di grandi emozioni. Questo il riassunto finale dell’edizione 2016 dei Campionati Europei su Pista Elite che si sono disputati nel moderno impianto di Saint Quentin-en-Yvelines (Francia), a pochi passi da Parigi.
La rassegna continentale, alla quale hanno partecipato complessivamente 277 atleti in rappresentanza di 27 nazioni che si sono sfidati per la conquista di 23 titoli, ha messo in evidenza alcuni elementi di particolare interesse non solo sotto l’aspetto tecnico che è stato di alto spessore in considerazione del fatto che, dopo i Giochi Olimpici di Rio, alcune nazioni hanno iniziato il nuovo ciclo che le porterà all’appuntamento di Tokyo 2020.
La folta presenza del pubblico al Velodrome National, eccellenza a livello mondiale, e le lunghe dirette televisive trasmesse dall’EBU (Eurovision Broadcasting Union) in oltre 60 paesi sono la dimostrazione del forte interesse popolare e mediatico nei confronti del ciclismo su pista, una delle discipline più antiche del panorama sportivo che nonostante questo continua a crescere in termini di popolarità e di importanza soprattutto nell’ampio contesto olimpico.
MEDAGLIERE E MEDAGLIATI – È stata la Francia a dominare il medagliere finale con 3 ori, 1 argento e 1 bronzo; poco più indietro la Russia e la Gran Bretagna. Tecnicamente si è trattato di un evento di grande spessore che ha avuto alcuni momenti chiave bene definiti. Lo spagnolo Albert Torres e la britannica Katie Archibald si sono imposti nelle prove dell’omnium che si sono disputate nella nuova formula (quattro gare nella stessa giornata). In campo maschile Torres ha conquistato la medaglia d’oro grazie ad un’ottima condotta di gara che l’ha visto primeggiare nella “Tempo Race” e ad un attacco nelle fasi conclusive della corsa a punti finale che gli ha concesso di guadagnare un giro, e di conseguenza 20 punti, che sono stati fondamentali per il successo. Alle sue spalle si sono classificati lo svizzero Gael Suter (vincitore del titolo dello scratch) e il francese Benjamin Thomas. Tra le donne Katie Archibald ha dominato la prova imponendosi su Kirsten Wild (Olanda) e Lotte Kopecky (Belgio)
La corsa a punti maschile è stata letteralmente dominata dal giovane talento danese Niklas Larsen (19 anni) che si è imposto alla maniera forte conquistando tre giri di vantaggio nei confronti degli avversari ed ha gestito perfettamente la gara. Alle sue spalle si sono piazzati il belga Kenny De Ketele e il bielorusso Raman Ramanau.
Emozionante è stata la finale dell’inseguimento individuale maschile che ha visto sfidarsi il francese Corentin Ermenault e il campione del mondo in carica, l’italiano Filippo Ganna. Ermenault è stato protagonista di una partenza velocissima ed è riuscito a guadagnare anche 4 secondi sull’italiano che a pochi giri dal termine ha iniziato il proprio recupero che però l’ha portato a concludere la prova in 4’19”084, contro il 4’18”778 di Ermenault. A completare il podio è stato l’olandese Dion Beukeboom.
Gli spagnoli Sebastian Mora e Alberto Torres hanno bissato il successo di un anno fa conquistando il titolo della Madison precedendo i francesi Morgan Kneisky e Benjamin Thomas e i belgi Kenny De Ketele e Moreno De Pauw. La prima edizione del Campionato Europeo della Madison donne è andata alla formazione del Belgio che, con Jolien D’Hoore e Lotte Kopecky, ha dominato la prova (30 km, 120 giri) conquistando punti in ognuno dei 12 sprint intermedi; seconda posizione per le britanniche Kay e Nelson, terze le olandesi Wild e Kessler.
Spettacolari come sempre sono state le finali delle prove dell’inseguimento a squadre che hanno registrato il successo della Francia tra gli uomini e della formazione italiana tra le donne. La formazione di casa ha schierato al via i giovanissimi Thomas Denis (19 anni), Corentin Ermenault (20), Florian Maitre (20), Benjamin Thomas (21) e l’esperto Sylvain Chavanel, che ha gareggiato nelle fasi di qualificazione, hanno preceduto in finale l’Italia mentre la Gran Bretagna ha conquistato la medaglia di bronzo. Anche la prestazione delle ragazze italiane è stata di notevole spessore considerando che tra le nuove campionesse europee figura Elisa Balsamo che pochi giorni prima del successo europeo aveva conquistato a Doha la maglia di campionessa del mondo nella prova su strada tra le junior e, pochi mesi fa, anche i titoli europei e mondiali nell’omnium e nell’inseguimento a squadre junior. Oltre ad Elisa Balsamo a salire sul gradino più alto del podio sono state anche Tatiana Guderzo, Simona Frapporti, Francesca Pattaro e Silvia Valsecchi.
Sempre in campo femminile Kirsten Wild ha confermato il proprio stato di forma. Dopo la conquista della medaglia d’argento al campionato del mondo su strada a Doha, l’olandese a Saint Quentin-en-Yvelines si è imposta nella corsa a punti e nell’eliminazione precedendo in quest’ultima l’oro olimpico dei Giochi di Rio, la britannica Katie Archibald che ha comunque conquistato il titolo nell’inseguimento individuale.
Nelle specialità veloci da sottolineare il successo nella velocità a squadre delle campionesse del mondo, le russe Anastasiia Voinova e Daria Shmeleva, quest’ultima prima anche nei 500 metri e del francese Quentin Lafargue nel km mentre la lituana Simona Krupeckaite si è imposta nella velocità. Altri titoli per il russo Pavel Yakushevskiy (velocità), per il rappresentante della Repubblica Ceca Tomas Babek (Keirin) e per il tedesco Stefan Schafer nella prova Stayer.