Ordine d’arrivo:
1° Sergey Firsanov (Gazprom RusVelo)
2° Mauro Finetto (Unieuro Wilier Trevigiani) a 20″
3° Gianni Moscon (Sky)
4° Antonio Santoro (Meridiana Kamen Team)
5° Giulio Ciccone (Bardiani CSF)
6° Andrea Fedi (Southeast)
7° Pierpaolo Ficara (Amore e Vita)
8° Sebastian Henao (Sky)
9° Stefano Pirazzi (Bardiani Csf)
10° Domen Novak (Adria Mobil)
Classifica generale:
1° Sergey Firsanov (Gazprom RusVelo)
2° Mauro Finetto (Unieuro Wilier) a 7″
3° Gianni Moscon (Team Sky) a 19″
4° Andrea Fedi (Southeast Venezuela) a 20″
5° Sebastian Henao (Team Sky) a 34″
6° Giulio Ciccone (Bardiani CSF) a 38″
7° Matteo Busato (Southeast Venezuela) a 41″
8° Rinaldo Nocentini (Nazionale Italiana) a 45″
9° Rodolfo Torres (Androni Sidermec)
10° Stefano Pirazzi (Bardiani CSF) a 48″
E’ sempre festa per i russi della Gazprom RusVelo alla Settimana Internazionale di Coppi e Bartali. A festeggiare il successo quest’oggi, dopo l’affermazione già conquistata ieri nella cronometro a squadre, è stato Sergey Firsanov che ha preceduto di una manciata di secondi sul traguardo Mauro Finetto (Unieuro Wilier) e il giovanissimo Gianni Moscon (Team Sky). Il tracciato infarcito di cinque asperità altimetriche è stato animato a lungo dalla fuga di Pozdnyakov (Synergy Baku), Turek (Cycling Academy), De Ketele (TopSport) e Pearson, ex Zalf in forza al Team Wiggins, indi l’azione promossa da Pirazzi, Bernal e Firsanov nelle battute di congedo si è risolta con la fiammanta decisiva di quest’ultimo.
Per Firsanov gioia doppia grazie alla conquista anche della maglia di leader della classifica generale, che inizialmente era stata assegnata dagli organizzatori sul palco a Mauro Finetto.
FIRSANOV, “ALEA TRACTA EST” – Un attaccante nato. “Quando le gambe girano bene, ci si prova sempre,” ha raccontato dopo le premiazioni il russo classe 1982. “Per fare azioni come quella di oggi ci vogliono gambe buone, ma anche fortuna. Ieri la cronometro per me non era andata benissimo; oggi ho voluto fare qualcosa di bello per la squadra.”
il motore, per lui, ha cominciato a mulinare a pieno regime in vista del secondo passaggio al Gran Premio della Montagna di Monte Tiffi, quando si è portato in testa alla carovana prima in compagnia di Stefano Pirazzi (Bardiani CSF) e, poi, di Egan Bernal (Androni Sidermec), talento colombiano frenato nella propria cavalcata da una caduta in discesa costatagli una buona dose di escoriazioni e la fine dei sogni di gloria. Rimasto da solo nell’avanguardia, Firsanov ha insistito nella propria azione sino a guadagnare sugli immediati inseguitori un margine di secondi sufficiente a espugnare in solitaria la linea bianca di Sogliano al Rubicone, raggiunta dopo 146,6 km dal via di Riccione, dove si è messo in tasca la prima vittoria italiana tra i prof di una carriera iniziata più di venti anni fa, quando l’amore per la bici era sbocciato per ragioni…pratiche. “Volevo una bici e non avevo i soldi per comprarla. Quindi ho pensato che, se avessi iniziato a correre in una squadra, me ne avrebbero data una…”
FINETTO, LEADERSHIP SFIORATA – I festeggiamenti sotto lo striscione dell’arrivo sono durati lo spazio di un istante, per Mauro Finetto. Giusto il tempo di accorgersi che, davanti, c’era una locomotiva già sfrecciata oltre l’arco della conclusione e che il suo era un, seppur bellissimo, secondo posto. Non ha perso il sorriso, il veneto della Unieuro Wilier Trevigiani, nè il consueto garbo nel raccontare il finale di giornata. “Firsanov me lo sono perso. Credevo che, davanti ci fosse solo Pirazzi – ha confessato con una risata. – Devo fargli i miei complimenti, perchè, se non l’ho visto, vuol dire che è andato davvero forte. In verità, ho indicato la maglia per celebrare il mio team. Oggi puntavamo a far bene. Anche se la vittoria non è arrivata, questo piazzamento dà morale. Devo ringraziare la squadra per l’eccellente lavoro svolto. La cronometro l’avevamo preparata al meglio con allenamenti specifici, anche in ottica classifica.” La notizia della sua “svestizione” e della riassegnazione della Maglia Verde Chiaro di capograduatria a Firsanov post-rettifica delle notizie inizialmente date il quasi trentunenne l’ha presa con sportività. “Vorrà dire che ci riproveremo domenica,” ha chiosato con la determinazione di chi non si arrende.
MOSCON, TEST IN VISTA DI FIANDRE E ROUBAIX – Un anno fa vinceva il Palio del Recioto con la livrea della Zalf. Ora, Gianni Moscon ha ribadito le proprie potenzialità nella massima categoria ipotecando il terzo gradino del podio. “Direi che il debutto tra i professionisti è stato positivo. Il divario si sente, però pian piano ci si avvicina. Questo podio dà morale. Diciamo che con l’esperienza della squadra son sicuro di poter migliorare ancora. Non ho fretta di farlo; mi godo questo piccolo risultato e continuo a lavorare per la squadra.” E, a proposito degli obiettivi del Team Sky, “Landa è al rientro dopo un periodo di malattia e si sta allenando da qualche settimana. Deve trovare il ritmo di gara. La squadra schierata in questa corsa è policroma, con atleti giovani e altri rientrati dopo infortuni o malattia: dobbiamo testarci e vedere come va. Abbiamo carta bianca, anche se il leader per la generale è Henao. Oggi io ho avuto un ruolo da supporter/outsider, potremmo dire. La strategia non cambierà nei prossimi due giorni: staremo vicini a Sebastian e cercheremo di raccogliere il massimo. Che sia Henao o Moscon non fa differenza.” E, per quanto concerne gli impegni dell’immediato futuro: “Dovrei fare Fiandre, Roubaix e Giro del Trentino.”
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