Ordine d’arrivo:
1° Mark Padun (Bahrain Merida) 5h54’16”
2° Dayer Quintana (Neri Selle Italia)
3° Ben Hermans (Israel Cycling Academy)
4° Jonathan Klever Caicedo (EF Education First)
5° James Knox (Deceuninck Quick Step) a 5”
6° Matteo Badilatti (Israel Cycling Acdemy) a 41”
7° Nicola Conci (Trek Segafredo) a 1’07”
8° Jan Polanc (UAE Team Emirates) a 1’17”
9° Remco Evenepoel (Deceuninck Quick Step) a 1’31”
10° Daniel Munoz (Androni Sidermec) a 2’28”
Classifica generale:
1° Mark Padun (Bahrain Merida)
2° Ben Hermans (Israel Cycling Academy) a 6″
3° Jonathan Caicedo (EF Education First) a 10″
4° James Knox (Deceuninck Quick Step) a 15″
5° Nicola Conci (Trek Segafredo) a 1’17”
6° Dayer Quintana (Neri Selle Italia) a 1’32”
7° Jan Polanc (UAE Team Emirates) a 2’55”
8° Remco Evenepol (Deceuninck Quick Step) a 3’09”
9° Daniel Muñoz (Androni Sidermec) a 4’06”
10° Matteo Badilatti (Israel Cycling Academy) a 4’42”
Pronti via, cento metri fatti nella tappa che parte da Favaro Veneto e arriva a Grado, un azzurro della nazionale italiana che per evitare un marciapiede e i cassonetti delle immondizie e insieme dribblare una moto falcia letteralmente le ruote della bicicletta di Remko Evenepol.
Il ragazzino belga, fenomeno delle due ruote cade a sinistra, batte il fianco a terra, e si sbuccia il ginocchio rompendo il cambio della bici. Gesto di stizza, prende la bici la sbatte a terra, si arrabbia, arriva il meccanico che cerca di capire le problematiche al mezzo, nel frattempo lui scapita, arriva la macchina con il presidente di giuria che gli chiede quale problema c’è. E lui parte con una raffica di bip bip incazzosi. Un cavallo di razza in tutto e per tutto. Rientra e fa numeri.
Ma i “numeri” sono tutti per la tappa di Misurina dell’Adriatica Ionica Race. Tappa durissima che forse Moreno Argentin ha disegnato per far soffrire i corridori e per ricordare quanto ha sofferto lui in bici e quanto è necessario soffrire sulla bicicletta. Arriva nono è ottavo in classifica generale ma ha già ampiamente fatto parlare di se prima durate e dopo la gara. “Un cavallo di razza al quale dobbiamo tirare le redini” racconta Alessandro Tegner che segue l’ufficio stampa della Deceunink Quick Step. Nella tappa regina della AIR attacca agli ultimi quindici chilometri poi si stacca e poi riparte. Ma non aveva fatto i conti con Mark Padun.
L’ucraino, ex corridore della Palazzago e vincitore di tappe con salite lunghe e meglio se con la pioggia è navigato su questo tipo di “arrampicate”. “Le conosco bene – racconta l’ucraino, portato in Italia da un meccanico della Crimea – e chi mi conosce bene lo sa. Sono stato a ruota di Evenepoel, sapevo che è un corridore giovane ed esuberante, mi ha aperto la strada, gli sono stato a ruota e quando ho visto che era in difficoltà ho attaccato”.
Una tappa che è anche la rinascita del corridore della Barhain Merida che vive a volte su troppi alti e bassi ma al momento della salita riesce a mettere in fila tutti. Una Adriatica Ionica Race che comincia a prendere piede e vuole attraversare le strade della Serenissima Repubblica Veneta. Da Venezia a Grado, da Palmanova al lago di Misurina, la corsa a tappe che vuole scendere ad Atene sta prendendo forma.
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