Finalmente.
Finalmente la FCI ha compiuto il passo che si attendeva ormai da settimane. Dopo che la Ciclismoweb Crono Challenge ha dimostrato che è possibile organizzare in sicurezza un evento ciclistico e dopo l’ennesimo rinvio alle riaperture stabilito ieri dal Governo (restrizioni in vigore fino al 31 luglio e poi chissà…) il Presidente Renato Di Rocco ha fatto il passo che si attendeva almeno dallo scorso 25 giugno.
SI TORNA A CORRERE – Il numero uno della FCI, infatti, ha approvato con delibera presidenziale il protocollo per le gare individuali e di gruppo e lo ha inviato alle regioni che già hanno aperto alla ripresa degli sport.
Prima che della decisione di ieri della FCI, nei giorni scorsi erano arrivati importanti segnali da alcune regioni come la Lombardia che aveva equiparato gli sport di contatto (calcetto, basket ecc) a quelli di prossimità (come era stato qualificato il ciclismo) lanciando un importante assist di interpretazione normativa alla Federciclismo.
Dunque da oggi, in quasi tutta Italia, si può tornare a disputare anche gare di gruppo.
Di certo si correrà nel weekend in Emilia Romagna con le prove del Warp Up Ciclismo in programma sul circuito di Imola: le gare bolognesi, infatti, sono state dichiarate di interesse nazionale dalla FCI e, quindi, anche senza lo sblocco dell’attività sportiva da parte della Regione Emilia Romagna, Marco Selleri e i suoi uomini avranno la possibilità di aprire i cancelli dell’autodromo agli atleti provenienti da tutte le parti d’Italia. Mentre per tutte le gare regionali emiliano-romagnole, bisognerà attendere l’ok dal presidente Bonaccini.
COSA CAMBIA – Il protocollo per le gare di gruppo ricalca completamente quello approvato a giugno per le gare individuali. Dunque la suddivisione delle zone di ritrovo in bianca, gialla e verde con l’apertura della zona verde a tutti gli operatori che normalmente interagiscono in una manifestazione. Obbligatorietà di costituire un comitato anticontagio e di individuare un’area in cui isolare eventuali soggetti contagiati.
Cade il distanziamento tra gli atleti in attività e questo consente di dare vita alle gare di gruppo mentre resta obbligatoria la pre-registrazione delle persone che entrano in zona gialla e l’autodichiarazione degli atleti di non essere stati positivi o essere a rischio positività al Coronavirus.
DOVE SI PUO’ – E’ una cartina a macchia di leopardo quella dell’Italia dello sport. Se Abruzzo, Liguria, Marche e Sicilia erano state le prime a riaprire al mondo dello sport, via via si sono accodate anche molte altre regioni. Tre le regioni dove non si può ancora praticare liberamente lo sport e, tra queste, almeno due a forte vocazione ciclistica: il Piemonte e l’Emilia Romagna a cui, per completare il quadro, va aggiunta la Valle d’Aosta. In queste tre regioni vigono, dunque, ancora le norme governative che non consentono lo svolgimento degli sport individuali e di gruppo almeno fino al 31 luglio: per questo non sono applicabili i protocolli della FCI.
La situazione regione per regione:
Abruzzo – ok dal 9 giugno
Basilicata – ok dal 10 luglio
Calabria – ok dal 6 luglio
Campania – ok dal 1 luglio
Emilia Romagna – stop fino a data da destinarsi
Friuli Venezia Giulia – ok dal 30 giugno
Lazio – ok dal 2 luglio
Liguria – ok dal 26 giugno
Lombardia – ok dall’11 luglio
Marche – ok dal 27 giugno
Molise – ok dal 9 luglio
Piemonte – stop fino a data da destinarsi
Puglia – ok dal 25 giugno
Sardegna – ok dal 4 luglio
Sicilia – ok dal 20 giugno
Toscana – ok dal 25 giugno
Trentino Alto Adige – ok dal 4 luglio
Umbria – ok dall’8 luglio
Valle d’Aosta – stop fino a data da destinarsi
Veneto – ok dal 26 giugno