Stefano Zanatta scende dall’ammiraglia e affida le proprie riflessioni al Gazzettino di Treviso. Dopo 24 anni da direttore sportivo e oltre dieci anni da professionista, il tecnico di Ponzano Veneto esce dal gruppo: “Chiudo la carriera di tecnico con l’amaro in bocca ma si guarda avanti – racconta Stefano Zanatta mentre si trova sul treno al termine dell’ultima riunione con il manager Tony Monti -. Ho riconsegnato l’ammiraglia di un team non ancora partito e si volta pagina. Il progetto messo in cantiere era un bel progetto. Lo avevo dichiarato fin da subito ma poi non è proseguito come da premesse. Ovvero quelle di fare vivaio della Deceunink Quick Step, la miglior squadra World Tour al mondo. Mano a mano si sono persi i pezzi e ho preferito mettermi in disparte”.
Insieme a Zanatta, ad uscire dal progetto di Tony Monti è Roberto Amadio: defezioni importanti che sommate a quella di Riccardo Magrini svuotano la formazione di matrice milanese di una parte rilevante della propria sostanza. Ufficialmente restano tutti a disposizione di patron Tony Monti, ma non più nell’organico del team.
Un organico, quello del Team Monti, squadra Elite-U23, non continental, che ad oggi conta 7 atleti. Un elite, Enrico Loss e sei under 23: Luca Colnaghi, Emanuele Amadio, Davide Dapporto, Vojislav Peric, Alessandro Santaromita Villa e Federico Guzzo.
Il Team Monti, quindi, prosegue ma ben lontano dai progetti iniziali: nessun collegamento con la Deceuninck Quick Step, licenza nazionale invece di Continental, bici Guerciotti al posto delle Specialized… condizioni che, evidentemente, stavano strette a Zanatta, Amadio e Magrini che hanno preferito alzare il piede dall’acceleratore.
“Volevo lavorare con i giovani, farli crescere in una continental, vivaio di un grande team, ma non è andata. Faccio il pensionato visto che alla pensione ci sono arrivato – sorride l’ex alfiere di Gianni Bugno -. Ho scoperto gente come Sagan, Basso, Nibali, penso di aver dato qualcosa di importante al ciclismo. Attendo e valuto altre proposte, ma sinceramente, anche se dovessi prendermi un periodo di stop, mi può fare solo bene. Ho fatto appunto nel curriculum oltre dieci anni da corridore sempre ad altissimi livelli con capitani come Bugno, e squadre di caratura internazionale e poi da tecnico. L’esperienza accumulata con la Liquigas per numerosi anni mi ha regalato soddisfazioni. Ora rimango alla finestra. Mi dispiace soprattutto per i corridori che speravano di entrare nell’orbita di un grande team. Ma ci saranno altre occasioni” questo lo sfogo di Stefano Zanatta affidato ai colleghi del Gazzettino.
Un passaggio a vuoto per Stefano Zanatta che arriva a poco tempo di distanza dal divorzio con la Bardiani CSF Faizanè. Una vicenda di cui si è parlato poco e Zanatta non si tira indietro: “Ho cercato strade diverse dai Reverberi.Grande rispetto per Bruno e Roberto e nessuno screzio. Loro hanno una linea io ne ho seguita un’altra. Ci siamo lasciati in ottimi rapporti. Certo, avevo ambizioni in questo nuovo progetto, una sfida per far crescere giovani promesse del ciclismo, ma dal mondo delle due ruote non esco”.