Ordine d’arrivo:
1° Matej Mugerli (Amplatz BMC) 4h20’32”
2° Mihkel Raim (Israel Cycling Academy)
3° Vitaliy Buts (Kolss Cycling Team)
4° Pier Paolo De Negri (Nippo Vini Fantini)
5° Alex Turrin (Wilier Selle Italia)
6° Edwin Avila (Team Illuminate)
7° Christian Mager (Sauerland NRW)
8° Matvey Nikitin (Astana City)
9° Stanislau Bazhkou (Minsk Cycling Club)
10° Asbjorn Kragh Andersen (Delko Marseille)
Classifica generale:
1° Kirill Pozdnyakov (Synergy Baku)
2° Oleksandr Polivoda (Kolss Cycling Team) a 39″
3° Mikhaylo Kononenko (Kolss Cycling Team) a 43″
4° Dennis Van Winden (Israel Cycling Academy)
5° Edvard Vorganov (Minsk Cycling Club) a 46″
6° Hermann Pernsteiner (Amplatz BMC)
7° Andriy Vasylyuk (Kolss Cycling Team)
8° Vitaliy Buts (Kolss Cycling Team) a 1’47”
9° Nazim Bakirci (Torku Sekerspr)
10° Artem Ovechkin (Gazprom RusVelo)
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Al traguardo – con strada leggermente all’insù – di Gabala, sede di partenza e d’arrivo della terza frazione del Tour d’Azerbaidjan, lo spunto vincente è stato quello di Matej Mugerli.
Lo sloveno della Amplatz BMC ha lanciato un lungo sprint con ancora 200 metri da pedalare, espugnando nuovamente la linea bianca già battezzata nel 2016 e conquistando la quarta vittoria stagionale.
Alle spalle dell’esperto atleta 35enne hanno ipotecato le piazze d’onore Mihkel Raim (Israel Cycling Academy) e Vitaliy Buts (Kolss), mentre gli italiani Pier Paolo De Negri (Nippo Vini Fantini) e Alex Turrin (Wilier Selle Italia) si sono accasati, rispettivamente, al quarto e al quinto posto. Il naturalizzato azero Kirill Pozdnyakov (Synergy Baku) ha mantenuto la maglia Blu di leader della classifica generale.
FUGA E CADUTE – Tappa interlocutoria solamente sulla carta, la Gabala-Gabala (177,2 km) si è rivelata più insidiosa del previsto per via della pioggia, che ha bagnato la carovana nella prima parte di gara, e la stanchezza accumulata dal giorno precedente.
La fuga a cinque, sganciatasi dopo una trentina di km dal via, ha avuto per protagonisti Diaz (Delko Marseille), Schweizer (Sauerland), Nishizono (Bridgestone), Cully (Dukla) e Gavars (Rietumu). A 25 km dalla conclusione, la testa della carovana si è rimpinguata con il riaggancio effettuato del campione ungherese Janos Pelikan (Amplatz), ma l’avventura dei battistrada, nonostante l’arrivo di forze fresche, si è esaurita del tutto a 10 km dalla fine. Le battute di congedo, concitatissime, sono state invece caratterizzate da quattro cadute, l’ultima delle quali al cartello dei meno 3000 metri e da qualche tentativo di anticipo che non ha trovato, però, fortuna.
“Ieri è stata una tappa difficile e oggi eravamo tutti stanchi,” ha detto Mugerli. “Credo che sia per questo che ci sono state molte cadute. La mia squadra ha fatto un ottimo lavoro e nel finale un mio compagno mi ha pilotato bene. Ho aspettato fino a 200 metri, poi ho lanciato la mia volata e ho vinto. E’ fantastico vincere nel Paese di una squadra di cui ho fatto parte e su strade che conosco molto bene, ma ci vuole sempre fortuna ed è quello che è successo a me oggi.”
Da Gabala (Azerbaijan), Silvia Tomasoni