L’MPCC (Movimento per un ciclismo credibile) ha ufficializzato in questi giorni i dati relativi ai casi di doping nel mondo dello sport nel 2019: i numeri dell’ultima annata agonistica gettano una pesante ombra sullo stato di salute del ciclismo mondiale in relazione al doping. Se negli ultimi anni, infatti, il trend delle statistiche doping riguardanti il ciclismo era sempre stato negativo, consentendo al mondo delle due ruote di scendere addirittura in tredicesima posizione nella classifica tra gli sport più dopati, sono bastati i numeri del 2019 ad invertire pesantemente la rotta.
32 POSITIVITA’ IN UN ANNO – A fine 2019, infatti, il ciclismo è tornato ad essere il quinto sport più dopato dopo l’atletica leggera, il sollevamento pesi, il baseball e il football americano.
In tutto sono stati 32 i casi di doping registrati nel ciclismo in tutto il mondo lo scorso anno: 5 hanno interessato i team World Tour, tre i team Professional, 8 i team Continental, 5 il mondo femminile e 11 il mondo dilettantistico.
Ma c’è un dato ancor più allarmante che riguarda l’Italia: con i casi di positività fatti registrare nel 2019 (20), l’Italia torna ad essere la quinta nazione al mondo “più dopata” alle spalle di Stati Uniti, Russia, Rep. Dominicana e Kenia.
La disciplina ciclistica maggiormente “pizzicata” resta la strada, con 24 positività, a cui seguono 4 casi nella MTB, tre casi nella pista e un caso nella BMX.
INDAGINI E CONTROLLI – Il 2019 è stato l’anno dell’Operazione Aderlass che ha rivelato l’esistenza di una rete internazionale di doping del sangue che, per quanto riguarda il ciclismo, ha portato a galla 7 casi ai quali, nei prossimi mesi, potrebbero aggiungersene altri.
Ma lo scorso anno è stato anche l’anno che ha portato all’esclusione degli atleti russi dalle Olimpiadi e dalle principali competizioni mondiali per 4 anni a causa di un sistema doping organizzato a livello statale.
Oltre a questi due clamorosi fatti, a spiegare l’incremento delle positività c’è un effettivo rinnovato interesse degli atleti verso il doping ma anche l’effettuazione di test antidoping più mirati rispetto al passato.