Ordine d’arrivo:
1^ Anna Van Der Breggen (Olanda) 4h09’57”
2^ Annemiek Van Vleuten (Olanda) a 1’20”
3^ Elisa Longo Borghini (Italia)
4^ Marianne Vos (Olanda) a 2’10”
5^ Liane Lippert (Germania)
6^ Elizabeth Deignan (Gran Bretagna)
7^ Katarzyna Niewiadoma (Polonia)
8^ Ceclilie Uttrup Ludwig (Danimarca) a 2’41”
9^ Lisa Brennauer (Germania) a 3’08”
10^ Marlen Reusser (Svizzera)
Si volta indietro, un attimo, controlla che nessuna avversaria sia alle spalle ma soprattutto che non sia caduta e vola verso il suo secondo iride in soli due giorni. Un record sul record. Ovvero quello di riuscire a vincere senza “far fuori” nessuna avversaria. Anna Van Der Breggen vince la medaglia d’oro di ciclismo su strada ai mondiali di Imola. Una cavalcata solitaria negli ultimi 40 km. L’olandese aveva vinto soltanto due giorni fa nella crono. Ma gli antefatti sono curiosi. Al Giro d’Italia donne, terminato soltanto una settimana addietro, la Van Vleuten, la favoritissima, cade alla cronometro e si rompe un polso. Addio sogno mondiale.
Per nulla, per l’altra tulipana scatta una preparazione impossibile, missione Imola, come solo gli olandesi nel ciclismo sanno fare. Ma nel frattempo Anna Van Der Breggen si aggiudica, per la caduta della compagna di nazionale, il Giro d’Italia Rosa. Passa qualche giorno e lei, la campionessa europea a cronometro (un mese fa aveva vinto pure quel titolo) e la nazionale dei Paesi Bassi si trasferisce a Imola. La van Vleuten recupera e annuncia solo 48 ore fa di prendere parte al mondiale. La Van Der Breggen affila quindi le armi nella prova contro il tempo, che è alla sua portata. Ma non fa i conti con la Chloè Dygert, la fortissima americana che nella crono iridata di Imola agli ultimi chilometri vola a oltre un minuto di vantaggio sull’olandese. Ed ecco l’imprevisto. In una discesa pericolosa, ma tutelata dai materassi Chloè Dygert vola oltre sul guardrail. Una caduta impressionante e il ferro le apre in due la gamba. Mondiale finito per l’americana. Mondiale vinto per la Van Der Breggen. Ma basta tornare indietro di quattro anni.
Alle Olimpiadi di Rio De Janeiro la compagna e avversaria di sempre Annemiek Van Vleuten è in testa alla corsa, cade, batte violentemente la testa e viene ricoverata in terapia intensiva. La Van Der Breggen prende in mano le redini della corsa e conquista pure il titolo olimpico. Brava Van Der Breggen, complimenti. Ma quando si aggira per i campi di gara qualcuno fa sempre gesti scaramantici. Chissà che il mondiale su strada di Imola, dove alle sue spalle non si sono verificate cadute rovinose, sia finalmente la fine di un incubo anche per lei…. Una vittoria piena e con il merito totale.