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Dopo sei lunghi anni di digiuno, torna a brillare il tricolore italiano al Tour de France. Il merito è tutto di uno straripante Jonathan Milan, che domina la volata di Laval e centra il suo primo, personalissimo successo alla Grande Boucle. Una vittoria netta davanti a Wout van Aert e Kaden Groves, un risultato che gli permette anche di riprendersi ufficialmente la maglia verde dopo averla “presa in prestito” da Tadej Pogacar. Milan esulta allo sprint nonostante il treno della sua Lidl Trek si sciolga troppo presto ed esulta con un’espressione che è quasi un sospiro di sollievo, di certo ossigeno per il nostro movimento. L’Italia non vinceva una tappa al Tour dal 27 luglio 2019 (Vincenzo Nibali a Val Thorens), 2177 giorni fa. Un digiuno infinito, lungo 113 tappe, che finalmente ha visto una fine. In top 10 altre due bandierine italiane: Alberto Dainese (ottavo) e Vincenzo Albanese (nono). Fuori dai giochi Tim Merlier, affaticato dopo una foratura nel finale.
Dopo una serie di tappe movimentate, il Tour de France dedica il suo secondo weekend ai velocisti. Si lascia la Bretagna per entrare nella Mayenne e nei 171 chilometri in programma non ci sono particolari difficoltà. Un profilo che non invoglia gli amanti delle fughe e infatti nessuno si muove nella prima fase. La Intermarchè di Girmay e la Lidl di Milan trainano il gruppo, che procede senza dannarsi l’anima. C’è calma piatta fino al traguardo volante di Vitré, di fatto a metà tappa, dove Jonathan Milan ha la meglio sugli avversari senza forzare. Alle sue spalle transitano Tim Merlier, Anthony Turgis e Biniam Girmay.
Subito dopo si muove la TotalEnergies. Quinn Simmons chiude un primo tentativo, poi prende corpo un attacco di coppia con Matteo Vercher e Mathieu Burgaudeau protagonisti. I due guadagnano un vantaggio massimo di un minuto e sono tenuti sempre nel mirino dalle solite squadre. Qualche caduta nel finale, da segnalare quella occorsa a Marc Soler e una seconda con Jonas Rutsch sfortunato protagonista. Nel finale c’è vento favorevole e si viaggia velocissimi. I fuggitivi vengono ripresi intorno ai -10. Poco prima Tim Merlier aveva forato. Il belga rimonta e rientra, ma probabilmente perde la brillantezza necessaria per disputare la volata finale.
Tudor, Visma e Alpecin sono le squadre che affrontano in testa al gruppo l’avvicinamento alla volata. Milan risale ai -3, anche se la sua Lidl non è compatta. Il friulano rischia qualcosa nell’affrontare una rotonda ai -1,5, sfiorandosi con Groves. Alla flamme rouge gli resta solo Jasper Stuyven, ma è davvero troppo presto e allora il belga si sposta. Milan deve agire da solo, ma legge benissimo il finale. Segue prima un uomo della Israel, poi si incolla al trenino Alpecin con van der Poel e Groves. Quando VDP si sposta, Jonathan lancia la sua progressione e non ce n’è per nessuno. Settima vittoria stagionale, 23esima in carriera. Per peso specifico, probabilmente, la più importante.
