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È Seth Dunwoody il protagonista della quarta tappa del Giro Next Gen: il portacolori della Bahrain Victorious Development Team, classe 2006, ha conquistato il successo a Salsomaggiore Terme regolando in volata un drappello di nove corridori, al termine di una frazione velocissima, chiusa con una media di 47.484 km/h. Dunwoody, rientrato sulla testa della corsa a 7 km dall’arrivo, ha sfruttato al meglio le proprie doti da uomo veloce. Alle sue spalle, completano il podio di giornata il danese Patrick Boje Frydkjaer e il francese Aubin Sparfel. A rendere palpitante la tappa ci hanno pensato numerosi tentativi, compreso quello portato sull’ascesa del Valico di Sant’Antonio da Pierre-Henry Basset e Lorenzo Masciarelli. Il loro attacco è stato neutralizzato nei chilometri successivi, così come non c’è stato nulla da fare per Matteo Scalco, partito a poco più di 1km dall’arrivo ma presto rintuzzato dagli altri battistrada. Decisiva quindi la volata ristretta, nella quale Dunwoody ha preso la testa all’ultima semicurva, difendendola fino alla linea d’arrivo. Il gruppo Maglia Rosa ha tagliato il traguardo con 59” di ritardo, lasciando immutate le posizioni di vertice della classifica generale, seppur con un cambiamento di rilievo: Matteo Scalco entra nella top 10, scavalcando il compagno di squadra Filippo Turconi al 9° posto.
Il vincitore di tappa Seth Dunwoody ha dichiarato in conferenza stampa: “Ho amato ogni km di questa tappa, anche quando nel finale ho cominciato a sentire mal di gambe. Oggi però avevo l’opportunità della vita, e sono stato capace di sfruttarla. Il nostro obiettivo di squadra è la classifica generale con Jakob Omrzel, ma è stato lui in prima persona a darmi il lasciapassare per la fuga. Sono grato a tutto il team per la fiducia. Ho iniziato a seguire il ciclismo fin da piccolo, nel 2014 ero andato alla partenza del Giro d’Italia da Armagh per assistere alla Corsa Rosa e fare le foto con alcuni dei miei idoli come Ben Swift. Ricordo la vittoria di Marcel Kittel a Dublino e sono orgoglioso che il mio nome entri nel palmares del Giro, anche se nella sua versione Under 23. Il mio sogno è di trionfare anche nel Giro dei grandi”.
La Maglia Rosa e Maglia Azzurra Jarno Widar ha detto: “E’ stata una tappa molto caotica, siamo andati a tutta fin dall’inizio perchè in molti volevano andare in fuga. Le prime due ore sono state infernali, ma la mia squadra mi è sempre stata accanto. Devo ringraziare tutti i miei compagni. Ho visto Nordhagen molto attivo e alla ricerca della fuga, e non potevamo permettercelo. Poi è partito anche Pau Martì, terzo l’anno scorso, ma non mi sono preoccupato molto perchè ieri è arrivato in ritardo. Spero che la tappa di domani sia un po’ più facile ma temo che sarà simile a quella di oggi”.