Due miliardi e cento milioni di euro. È il valore che il Giro d’Italia porta ai territori, stimato da Banca Ifis nel suo report annuale dedicato alla bike economy, un comparto che vince nel mondo grazie all’eccellenza del Made in Italy e a un evento, il Giro d’Italia, che promuove a livello internazionale l’immagine del sistema Paese Italia, creando un volano di ricadute positive che va ben oltre il traguardo dell’ultima tappa.
Questo e altri dati della ricerca “Pedalando verso l’eccellenza: Giro d’Italia, filiera bike e Made in Italy”, realizzata da Banca Ifis, la challenger bank presieduta da Ernesto Fürstenberg Fassio e dedicata ai servizi di specialty finance per le piccole e medie imprese, sono stati presentati oggi alla seconda edizione del Bike Business Forum, organizzato da RCS Sports & Events in collaborazione con ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane alla Stazione Leopolda di Firenze, moderato dal vicedirettore del Corriere della Sera, Daniele Manca.
La filiera bike italiana mostra numeri in crescita in tutti i settori. La produzione di biciclette in Italia nel 2024 ricomincia a crescere sull’anno precedente, principalmente grazie al comparto e-bike, mentre l’export italiano della componentistica bike raggiunge i 480 milioni di euro (463 milioni di euro nel 2023).
A vincere sono i prodotti di alta gamma, che non soffrono la concorrenza dei prodotti di serie. A riprova, il tasso di penetrazione della filiera bike Italia nel circuito UCI World Tour 2025: il 90% dei team utilizza almeno un prodotto italiano. Dato confermato dai team che partecipano al Giro d’Italia 2025: il 91% dei team del Giro (21 sui 23) utilizza almeno un prodotto italiano; percentuale che sale al 100% nel caso dei cinque ProTeams.
La filiera bike può contare su un ampio mercato potenziale all’estero e il fattore design è sul podio come driver nella scelta d’acquisto dei consumatori, dietro solo a prezzo e tecnologia del prodotto. Il Made in Italy fa rima con design di alto livello e quello italiano è distintivo: il 50% del mercato potenziale tedesco lo sostiene, se domandato agli italiani si sale al 69%. Una conferma ulteriore sulla percezione del Made in Italy fuori confine, la quale viene migliorata a seguito dell’esperienza d’acquisto per il 90% degli appassionati di sport dall’estero che hanno fruito di una manifestazione di eccellenza quale il Giro d’Italia.