Alberto Donà e Lorenzo Ceccarello sono giunti a braccia alzate sul traguardo di San Pietro in Cariano ma la loro prova è stata fermata proprio sulla linea d’arrivo dai direttori di corsa della gara scaligera intenti a neutralizzare la prova per garantire i soccorsi agli atleti caduti nelle retrovie poco prima.
Un finale inedito, senza precedenti, a cui ha fatto seguito un epilogo ancor più sconcertante: nella confusione generale non si distingue più tra gara neutralizzata, sospesa o annullata. Così viene decretato il termine della manifestazione con Donà e Ceccarello che salgono sul podio per le premiazioni, ricevono il mazzo di fiori, vengono intervistati e posano per le foto.
Poco dopo, però, la direzione corsa espone il comunicato ufficiale che recita: “La corsa è stata SOSPESA per motivi di sicurezza e non è stato possibile riprendere la corsa in mancanza delle minime condizioni di sicurezza”.
La realtà dei fatti, per tutti coloro che erano presenti, invece sembra essere diversa: Donà e Ceccarello hanno tagliato il traguardo, preceduti da auto inizio gara e staffette. “Sono costernata, non so come spiegare quanto è accaduto ai nostri ragazzi. Hanno gareggiato senza risparmiarsi, sono riusciti ad orchestrare un ottimo gioco di squadra e sono stati fermati solo sulla linea del traguardo. Il risultato della prova era già chiaro ed acquisito, è incomprensibile come tutto questo sia stato cancellato da una decisione della direzione corsa che non trova fondamento in nessun regolamento” commenta Barbaba Masin, Presidente del team di Monselice.