E’ l’ultimo, promesso. Anzi no, dai ancora uno! Solo uno! Promesso, sarà l’ultimissimo!
No, non siamo finiti alla scuola materna, parliamo del nostro beneamato Presidente Cordiano Dagnoni e del suo Consiglio Federale.
L’ultima riunione dell’organo direttivo della FCI per il quadriennio 2021-2025 avrebbe dovuto essere quella del 21 dicembre scorso (durante il quale, peraltro, è stata istituita a sorpresa l’imbarazzante formazione per gli Operatori Media). E invece no, nemmeno su questo, il Presidente Dagnoni, e con lui tutta l’attuale dirigenza federale, sono stati di parola.
LAST BUT NOT THE LEAST – Lo definirebbero così gli inglesi: l’ultimo ma non per ordine di importanza. L’ultimo consiglio federale, infatti, si consumerà con modalità telematica questa sera alle 19.00. Una scelta quantomai inusuale dal momento che siamo a soli 5 giorni dall’Assemblea Elettiva che avrà il compito di rinnovare le cariche ai vertici della FCI.
Quale sarà mai l’urgenza che porta a fissare una riunione del Consiglio Federale che tra poche ore, in ogni caso, cesserà dalla propria carica.
Per saperlo è sufficiente scorrere l’ordine del giorno della riunione odierna pubblicata oggi sul suo profilo Instagram personale da Renato Di Rocco, ex Presidente FCI. Al punto 4.1, infatti, dopo le comunicazioni del Presidente e l’assegnazione del budget per l’inzio dell’attività delle squadre nazionali (curioso che venga definito solo ora, alla faccia della programmazione!) si legge testualmente “Proposta designazione Presidente Onorario da sottoporre all’Assemblea elettiva Ordinaria Nazionale, art. 16 comma 2, lettera r) dello Statuto Federale.”
SECCHI PRESIDENTE ONORARIO? – L’ordine del giorno non riporta il nominativo di colui che dovrebbe avere l’onore di essere nominato Presidente Onorario ma, a togliere ogni dubbio al riguardo, è lo stesso Renato Di Rocco che, riprendendo le voci che girano ormai da tempo, scrive sul proprio profilo social: “Lino Secchi merita rispetto e non puo’ essere confuso con il mercimonio che utilizza la gestione attuale. Almeno lui lo Statuto federale lo conosce e ben ricorda che l’art.8 c.8 sancisce che l’ordine del giorno deve essere inviato 60 giorni prima. Cercate di rispettare le regole se poi pretendete che gli affiliati le rispettino. Dopo il linciaggio di Gianni Bugno, di Moreno Argentin ora anche Lino Secchi?.Basta non se ne puo’ piu’ ed a soli 5 giorni dall’Assemblea”.
Uno sfogo che non lascerebbe adito a dubbi quello del Presidente che per 16 anni (2005-2021) ha guidato la FCI: il nome del nuovo Presidente Onorario che oggi il Consiglio Federale dovrebbe votare per proporlo alla prossima Assemblea di Roma in programma domenica, sarebbe proprio quello di Lino Secchi. Già candidato alla Presidenza federale sostenuto da una cordata di presidenti regionali nonchè dal Segretario Generale Marcello Gavino Tolu, che a fine 2024 ha annunciato il ritiro della candidatura per “non creare divisioni” nel mondo del ciclismo italiano.
Un passo indietro che, a questo punto, per modalità e tempistiche, unito alla proposta della Presidenza Onoraria assumerebbe i contorni dello “scambio elettorale” con l’attuale Presidente Cordiano Dagnoni e che, peraltro, ha già ricevuto parere negativo da diversi Presidenti Regionali interrogati informalmente sulla questione.
PER UN PUGNO DI VOTI – Se si tratti o meno di un ultimo (e disperato) tentativo di Cordiano Dagnoni per tentare di recuperare qualche voto in vista dell’Assemblea di domenica, interessa fino ad un certo punto. Ciò che richiama l’attenzione degli osservatori è il comportamento che sarà tenuto dai 233 delegati in Assemblea: se il Consiglio Federale di oggi dovesse approvare la designazione di Lino Secchi come Presidente Onorario della FCI, infatti, (ricordiamo che l’ultimo Presidente Onorario fu Alfredo Martini, nominato nel 1998) la palla passerà domenica ai delegati in apertura dell’Assemblea.
E, in questo senso, è lo stesso post di Renato Di Rocco, dirigente di navigata esperienza, a preannunciare cosa potrebbe verificarsi: “La stessa situazione si verificò per il grande ed illuminato presidente Agostino Omini, proposto presidente onorario all’assemblea di Trieste, all’ultimo momento. Sono bastati dieci fischi per farlo rinunciare”.
Una situazione piuttosto imbarazzante e sgradevole per una personalità di spicco del ciclismo italiano che rischierebbe quindi di pagare l’avventata proposta presidenziale, spinta da motivi elettorali, con una sonora sfiducia.