Proseguono le assemblee provinciali e regionali della FCI: è ormai quasi completo il quadro dei delegati che il prossimo 19 gennaio si ritroveranno a Roma per eleggere la nuova dirigenza federale anche se in queste settimane non sono mancati gli errori, qualche irregolarità e i colpi di scena.
ELETTORALE CHE CASINO! – Il problema che torna d’attualità puntualmente ad ogni quadriennio è l’applicazione di regole non sempre trasparenti e di facile interpretazione: norme che appartengono ad uno Statuto che il Presidente Cordiano Dagnoni aveva promesso di riformare ma che è, invece, è rimasto fermo ed ancorato al passato. Si parte dalla famigerata “Commissione Elettorale” che da Statuto non dovrebbe esistere ma che, di fatto, decreta quali siano i candidati ammissibili e quali no alle elezione di tutti i livelli. Contro queste decisioni si possono proporre dei ricorsi (costo 400 euro) ma troppo spesso i tempi della giustizia sportiva non consentono di avere una decisione in tempo utile per le assemblee provinciali e regionali.
Decisioni, quelle della Commissione Elettorale, che in alcuni casi hanno fatto sorridere: uno degli esempi più clamorosi è stata l’esclusione, in prima battuta, del candidato delegato a La Spezia di Alessio Baudone: escluso per non aver mandato la candidatura al suo Comitato Provinciale che aveva come mail di riferimento baudonealessio@(…)… In pratica, a sè stesso!
L’esclusione è stata poi ritirata dalla Commissione Elettorale (nel comunicato ufficiale si legge che la documentazione iniziale non avrebbe compreso alcuni documenti di rilievo) e Baudone è stato eletto proprio nell’assemblea tenutasi ieri a delegato degli affiliati.
Più grave, invece, quanto sarebbe accaduto a Biella e a Brindisi; all’assemblea provinciale di Biella sarebbero state ammesse al voto delle società che avevano inoltrato delle deleghe non del tutto conformi mentre l’Assemblea di Brindisi, tenutasi e verbalizzata regolarmente, è stata annullata addirittura dal Consiglio Federale che non risulta avere competenza in materia elettorale. Per questo motivo a Brindisi bisognerà tornare al voto il prossimo 9 dicembre.
Irregolarità al limite di veri e propri brogli elettorali quelli posti in essere in queste settimane, tra abusi di potere e decisioni autoreferenziali che lasciano quantomai perplessi.
I COLPI DI SCENA – In queste settimane se ne sono viste di tutti i colori anche nelle Assemblee Provinciali che, in alcuni casi, hanno riproposto scontri da cavalleria rusticana.
A Cremona, dopo 24 stagioni, era stato confermato ancora Presidente Provinciale Antonio Pegoiani: il dirigente di lungo corso, unico candidato a Cremona, però, si è dimesso subito dopo l’elezione risentito per aver ricevuto solo 12 voti e ben 11 schede bianche: “Quel numero di schede bianche non poteva essere tralasciato. Avevo intenzione di chiudere la mia esperienza con l’attuale mandato, poi dopo varie richieste ho accettato di propormi di nuovo e l’ho fatto solo all’ultimo giorno, quando ho visto che non c’era alcun candidato in corsa per la presidenza. C’è chi ha preferito nascondersi dietro una scheda: un comportamento che non capisco” ha commentato Pegoiani.
Schede bianche che hanno colpito anche a Treviso, dove Giorgio Da(l) Bo’ è stato riconfermato solo con 25 voti su 65 presenti in assemblea. Ha mancato la terza rielezione Gianpietro Bonato a Venezia, che non ha raggiunto la maggioranza rafforzata richiesta: un risultato che prossimamente riporterà al voto le società veneziane. Si tornerà a votare anche a Livorno (assemblea il 14 dicembre) dove nonostante due candidati (Venanzoni e Freschi) non si è registrato il numero minimo delle società presenti per raggiungere il quorum del 35%. Nessun candidato, invece, per i Comitati Provinciali di Prato e Savona.
Si è dimesso dopo l’elezione anche il Presidente Provinciale di Alessandria Riccardo Revello che era già stato votato nel maggio scorso dopo le vicende che avevano portato alla nomina di Rocco Marchegiano come commissario straordinario. Rieletto dall’assemblea provinciale alessandrina, Revello ha rassegnato le dimissioni a causa di alcuni dissapori interni.
C’è poi chi si è ritirato dalla sfida ancor prima di iniziarla. E’ il caso del Comitato Regionale Trentino: per la successione a Giovannina Collanega si voterà il 14 dicembre ma ci sarà un solo gruppo candidato, quello che fa riferimento a Renato Beber. I candidati del gruppo di Gianni Bosin, infatti, si sono ritirati in blocco: “La nostra disponibilità era stata espressa dopo esplicita ed insistente richiesta da parte del Comitato uscente dapprima a Ugo Rossi e successivamente a Gianni Bosin di candidare come presidente del futuro Comitato. Abbiamo accettato di proporre la candidatura come presidente (Gianni Bosin) e vicepresidente (Ugo Rossi) esclusivamente per la mancanza di altre candidature. Apprendiamo dal comunicato federale che, oltre ad essere presente una candidatura come Presidente, vi sono altri candidati vicepresidenti e consiglieri che possono quindi comporre un comitato completo. La nostra candidatura ha evidentemente contribuito alla formulazione di altre proposte, stimolando l’impegno di altri soggetti a garantire un futuro alla guida del Comitato Trentino Fci. Essendo pertanto venuto meno il rischio di commissariamento e volendo comunque assicurare unitarietà di intenti nel mondo del Ciclismo e soprattutto al fine di evitare contrapposti schieramenti che non hanno alcun significato e non rientrano nella nostra visione dello Sport, il nostro gruppo, che si era proposto con l’unico intento di dare un contributo al nostro movimento preferisce ritirare tutte le candidature. Auguriamo al futuro Comitato un proficuo lavoro” ha spiegato Bosin.
I PROSSIMI PASSI – Oggi si vota in Lombardia e Piemonte per eleggere i vertici regionali: scontata la rielezione di Massimo Rosso, unico candidato in Piemonte mentre sarà lotta “in famiglia” in Lombardia dove a scontrarsi sono il presidente uscente Stefano Pedrinazzi e il suo ex-consigliere, ribatezzato “mister-rimborsi” (leggi qui la vicenda), Gianluca Londoni.
Ben più affollato il prossimo weekend: tra il 14 e il 15 dicembre, infatti, si apriranno le urne in quasi tutte le Regioni: già sicure le rielezioni di Mauro Marrone in Abruzzo, Maurizio Brilli nel Lazio e Stefano Bandolin in Friuli Venezia Giulia. Non dovrebbe aver problemi nemmeno l’unico candidato in Veneto, Mario Guerretta e il candidato toscano Luca Menichetti, chiamati solo a superare lo scoglio del quorum del 35% mentre saranno ben più accese le sfide in Emilia Romagna tra Pierluigi De Vitis e Gian Luca Andrina, per il dopo Alessandro Spada e, soprattutto in Ligura dove a confrontarsi saranno l’ex professionista Luca Raggio e Roberto Portunato.
DI SEGUITO LA LISTA COMPLETA DEGLI ELETTI: