Quante tragedie ancora? La lista sembra proseguire, senza una fine.
Oggi a morire è stato Davide Rebellin: 51 anni, trenta dei quali trascorsi tra i professionisti. Fatale è stato un giro in bici, nel giorno segnato dal destino, in cui ha incrociato il mezzo pesante che lo ha travolto e ucciso a Montebello Vicentino (Vi), a pochi chilometri dalla sua casa natale.
Sogni, speranze, vittorie e sconfitte. Tutte cancellate in pochi, tragici, istanti. Davide Rebellin saluta tutti nella maniera più tragica e crudele, a poche settimane di distanza dall’addio ufficiale alle corse consumato ad ottobre alla Veneto Classic.
“Non ci sono parole per commentare una notizia del genere che ci lascia tutti sgomenti. Davide non è stato solo un nostro atleta ma un vero e proprio punto di riferimento per i giovani del nostro team, per tutto lo staff e per Dynatek. La sua attenzione, la sua esperienza e il suo stile erano apprezzati da tutti coloro che avevano l’onore e il piacere di collaborare con lui. Ha lasciato un segno indelebile in tutti noi e ancora non riusciamo a capacitarci di una perdita così grave” ha commentato il patron Massimo Levorato.
“In trent’anni di professionismo Davide ha saputo superare ogni tipo di difficoltà; lo scorso anno dopo la caduta al Memorial Pantani ha subito un grave infortunio ma, nonostante ci siano voluti dei mesi per il pieno recupero fisico, ha fatto tutto quanto poteva per tornare in bici, con serenità e tenacia perchè ci teneva a chiudere la propria carriera salutando tutti. Quest’anno è tornato in gruppo e alla Veneto Classic, il mese scorso, è stata una grande festa in suo onore. Pensarci ora è davvero una tristezza unica” ha concluso il Presidente dell’Us F. Coppi Gazzera Videa, Renato Marin.