Secondo alla Firenze-Empoli, vittoria al Gran Premio La Torre di Fucecchio (Firenze): inizio 2022 col botto per Nicolò Buratti del Cycling Team Friuli. Il friulano di Corno di Rosazzo analizza le prime gare della stagione in cui l’obiettivo è cercare di approdare tra i professionisti, con l’orgoglio di indossare la maglia della squadra della sua terra.
Domenica il Cycling Team Friuli è stato tatticamente perfetto.
“Sì, abbiamo fatto una bella gara. È stata una corsa tirata, il percorso era nervoso: un circuito corto, che non ti dava respiro per i continui saliscendi. E poi c’era un vento molto forte. È stata una gara combattuta. È andata via la fuga di giornata con una ventina di componenti, la squadra ha fatto un lavoro perfetto per ricucire, quindi nel finale siamo andati via in sei, tra cui io e due mie compagni. Mi sono giocato le mie chance ed è andata bene”.
Iniziare in questo modo la stagione è importante.
“Dà morale e ripaga dei sacrifici fatti in inverno. È un bene per me e per la squadra, la stagione è ancora molto lunga, iniziare così è positivo”.
È un anno importante per il CTF anche per la sinergia con la Bahrain Victorious: cosa significa per voi?
“Siamo molto motivati, avere una collaborazione del genere è un onore per noi: ben venga un aiuto così importante”.
Al CTF c’era già una grande organizzazione, e i tanti bianconeri diventati pro lo certificano.
“Sì, negli anni si sono visti i risultati. La squadra lavora bene, con un certo metodo, l’ambiente è sereno e ti sprona nel senso positivo del termine. Con un’armonia simile si possono raggiungere gli obiettivi prefissati”.
Tu sei friulano di Corno di Rosazzo: per te la maglia del CTF è speciale.
“Ci sono motivazioni ulteriori, è vero. Il CTF, quando ero bambino, era la squadra in cui volevo militare: indossare questa maglia è un orgoglio.
Quest’anno, poi, abbiamo come sponsor anche la Regione: è un onore, ci motiva. Siamo ambasciatori del Friuli Venezia Giulia in Italia e all’estero”.
Visto il tuo inizio, si può dire che la preparazione è andata bene.
“Ci siamo allenati in modo adeguato, anche perché, rispetto all’anno prima, c’erano meno restrizioni legate al Covid. Abbiamo fatto molti ritiri, si è creato un bellissimo gruppo: assieme lavoriamo bene”.
Che obiettivi ti poni nel 2022?
“Non lo nascondo: cercherò di passare professionista. Non è semplice, ma ci provo. Evidentemente, anche in quest’ottica, le gare più importanti sono le internazionali e il Giro d’Italia Under 23”.