La vittoria di Biniam Ghirmay a Maiorca ha segnato un momento storico per l’Eritrea ma il continente africano continua a riservare sorprese in tema di ciclismo. La nazionale eritrea che avrebbe dovuto essere al via del Tour of Ruanda che si correrà dal 20 al 27 febbraio prossimi, è stata esclusa dagli organizzatori.
A determinare questa clamorosa esclusione sarebbe stata l’applicazione del nuovo protocollo UCI e delle norme anticovid del Rwanda che essendo più stringenti rispetto a quelle del mondo ciclistico trovano applicazione anche in corsa: in Rwanda, infatti, possono entrare solo persone vaccinate e l’Eritrea è l’unico Paese del continente africano che non ha ancora iniziato a vaccinare i propri cittadini.
Il Rwanda ha imposto regole rigide, inclusi vari lockdown, per contenere il contagio. Questa settimana, il governo ha stabilito che le persone devono essere completamente vaccinate per accedere agli spazi pubblici e agli eventi.
L’annuncio fatto dall’organizzazione del Tour of Rwanda è un duro colpo per la squadra eritrea, che è una delle più competitive dell’Africa: non a caso, infatti, le edizioni del 2019 e del 2020 sono state conquistate da due eritrei Merhawi Kudus e Natnael Tesfatsion. Lo strappo deciso dal Rwanda oltre che sul piano sportivo rischia ora di avere ripercussioni anche dal punto di vista politico.