Negli ultimi giorni è stato caricato online il video di uno spettatore presente a bordo strada che filmava la caduta di Mikel Landa avvenuta mercoledì durante la tappa con arrivo a Cattolica. Fino a quel momento erano disponibili solo le immagini che provenivano dall’elicottero, grazie invece a questo filmato possiamo analizzare più accuratamente cosa è successo e cosa si sarebbe potuto fare per evitare l’incidente.
Al centro del video notiamo il famoso spartitraffico, messo in sicurezza da un apposito materassino arancione, davanti all’ostacolo è posto l’addetto alla sicurezza che sventola la consueta bandierina in modo tale da segnalare la divisione delle corsie e la direzione di marcia da seguire.
Notiamo che l’addetto è posizionato 5/6 metri in avanti rispetto al rialzo dell’ostacolo, fuori dal cono di segnalazione che troviamo disegnato sull’asfalto, ovviamente senza nessuna protezione tra lui e il gruppo che arriva a fortissima velocità, siamo a meno di 5 km dal traguardo e si sfiorano i 60km/h. Inevitabile quindi l’impatto con Joe Dombrowski che ha sua volta urta il malcapitato Mikel Landa, entrambi per la cronaca saranno costretti ad abbandonare la corsa. Ma cosa si sarebbe potuto fare per evitare il terribile impatto?
Vediamo tre possibili opzioni che l’organizzazione avrebbe potuto adottare e che in futuro potranno tornare utili per far si che non succedano più incidenti simili.
OPZIONE 1: ARRETRAMENTO ADDETTO
Un’opzione plausibile da perseguire potrebbe essere quella di arretrare di alcuni metri la posizione degli addetti, nel caso specifico dell’incidente di Landa, la persona è fuori dal cono antistante lo spartitraffico. Il posizionamento a 1 o 2 metri rispetto ai 5 o 6 metri come in quest’occasione sembra poter salvaguardare meglio l’incolumità dei corridori e dell’addetto. Il corridore della UAE avrebbe potuto avere il tempo di sterzare ed evitare l’impatto, ovviamente parliamo di una piccolezza e a quelle velocità magari non avrebbe cambiato l’esito della vicenda ma in altre circostanze si potrebbe provare ad adottare questa soluzione.
OPZIONE 2: SEGALAZIONE SENZA ADDETTO
La seconda opzione è quella di non utilizzare la persona che segnala il pericolo ma lasciare “solo” il materassino a protezione dello spartitraffico, i corridori si sarebbero trovati davanti il materassino che ha sicuramente un volume maggiore rispetto ad una persona fisica, d’altro canto nessuno però ha in questa circostanza la possibilità di segnalare l’ostacolo, a parte l’avanguardia del gruppo. Si potrebbero installare in aggiunta al materassino dei dissuasori di gomma ad alta visibilità che anticipano l’arrivo dello spartitraffico. In alternativa si potrebbe dar vita ad una “doppia segnalazione” con due segnalatori posti ai lati della carreggiata invece che all’interno della sede stradale.
OPZIONE 3: RIDURRE LA CARREGGIATA / EVITARE FINALI CON OSTACOLI PERICOLOSI
La terza opzione potrebbe essere quella di ridurre da due a una corsia il passaggio del gruppo quando si incontrano queste tipologie di ostacoli, soprattutto a ridosso di finali di tappa. Deviare quindi il gruppo magari già a 300 mt dall’ostacolo, creando un imbuto artificiale ma molto più dolce, in modo tale da far diminuire la velocità con il conseguente accorciamento della larghezza stradale. Infine l’organizzazione potrebbe vagliare l’ipotesi di escludere le strade che presentano ostacoli pericolosi soprattutto in arrivi a ranghi compatti e vicini al traguardo, optando per rettilinei o rotonde più ampie caratterizzati da una migliore visibilità.