Sempre di più negli ultimi anni i giovani nel ciclismo sono diventati attori principali della scena, ormai ragazzi di 22/23 anni competono per vincere un Tour (Pogacar lo vinse lo scorso anno a 22 appena compiuti) una classica, una medaglia alle Olimpiadi o nella settimana mondiale. La generazione precedente dopo il passaggio nel mondo professionistico doveva aspettare diversi anni prima di raggiungere la consacrazione ed ottenere qualche buon risultato, solitamente l’età della maturazione oscillava tra i 26 e i 29 anni (il nostro Vincenzo Nibali ad esempio ha vinto il suo primo Giro d’Italia all’età di 27 anni). Ci sono state anche alcune eccezioni, ricordiamo Damiano Cunego che nel 2004 vinse il Giro d’Italia a 23 anni, oggigiorno però l’eccezione sta diventando una regola, il britannico Tao Geoghegan Hart lo scorso anno vinse la corsa rosa a 24 anni, il secondo arrivato Jay Hindley appena 23 anni, come non citare poi il belga Remco Evenepoel che nel 2019 ad Alkmaar a soli 19 anni vinse la medaglia d’oro ai Campionati Europei nella cronometro.
Spulciando la Startlist del Giro 2021 abbiamo notato alcuni giovani interessanti (tutti under 23) ancora acerbi ma di buone prospettive. Vi proponiamo sei nomi divisi per categoria di appartenenza.
VELOCISTA: Per le ruote veloci vogliamo fare il nome di Davide Dekker. Il ventitreenne olandese ha caratteristiche da sprinter puro alto 1,89 per 78 chilogrammi, ad inizio stagione si è già fatto notare per alcuni piazzamenti di prestigio all’UAE Tour (due secondi posti e un quarto) che gli sono valsi la classifica a punti finale. In casa Jumbo Visma ci sarà anche Dylan Groenewegen, da vedere come verrà gestita la convivenza tra i due.
CRONOMEN: Sempre in casa Jumbo Visma, troviamo il norvegese Tobias Foss, specialista delle prove contro il tempo, ha ottenuto nelle categorie giovanili diversi titoli nazionali di specialità, quest’anno ha centrato un ottimo quarto posto nella prima tappa a crono del Giro dei Paesi Baschi. Il primo banco di prova sarà sabato nella crono di apertura, teniamolo d’occhio lo scorso anno fece registrare il quinto miglior tempo nella tappa inaugurale di Palermo .
PASSISTA: La Movistar ha convocato Matteo Jorgenson, appena ventunenne, dal nome italiano ma con nazionalità a stelle e strisce, ragazzone di 1,90m, vero e proprio passista. Sarà molto probabilmente al servizio dei suoi capitani, ma avrà anche la possibilità di tentare la gloria personale magari con qualche fuga da lontano. Ad inizio stagione lo abbiamo già visto spesso all’attacco, non ha paura di prendere il “vento in faccia”. Da sottolineare anche l’ottimo ottavo posto ottenuto in classifica generale alla Parigi-Nizza, le qualità non mancano.
SCATTISTA: Segnatevi questo nome: Clement Champoussin, il ventiduenne francese dell’AG2R è una delle promesse più concrete del movimento francese. Lo scorso anno chiuse al 31° posto la Vuelta, sintomo già di un ottimo fondo e capacità fisiche non indifferenti. Ha caratteristiche da scattista, supera agevolmente le salite brevi e rapido negli arrivi ristretti, quest’anno ha già fatto un 4° al Laigueglia e un 2° alla semiclassica francese Ardeche Classic.
SCALATORE: Come scalatore puro vogliamo fare il nome di Jefferson Cepeda, l’ecudariano alla corte di Gianni Savio ha già dato prova di sé al recente Tour of the Alps, concluso con un quarto posto finale e la maglia di miglior giovane sulle spalle. Incarna alla perfezione le caratteristiche dello scalatore sudamericano, alto 1.64 per 56 chilogrammi, segue le orme del suo connazionale Richard Carapaz che nel 2019 fece la storia portando in Ecuador per la prima volta il trofeo senza fine. Magari per la conquista del Giro è ancora presto ma sulle Alpi lo vedremo sicuramente battagliare coi big.
COMPLETO: Per finire vogliamo indicare un corridore completo su più terreni, il nostro Stefano Oldani si è già fatto notare in questo primo scorcio di stagione con diversi piazzamenti sia in corse singole che in brevi corse a tappe. Forte sul passo, tiene bene nelle salite medio brevi e veloce quanto basta per potersi giocare la vittoria. Lo scorso anno al Giro ha centrato un sesto e un ottavo posto. È una delle migliori speranze italiane in ottica futura.