Ricordate la vicenda estiva degli atleti che dopo il lockdown si recarono all’estero per gareggiare e, una volta rientrati in Italia, vennero tutti deferiti agli organi di giustizia della FCI perchè avrebbero agito in violazione della circolare n. 40 del Presidente Di Rocco?
(CLICCA QUI per rileggere l’articolo del 4 luglio 2020)
Nelle scorse settimane il Tribunale Federale ha provveduto ad assolverli e, una delle società coinvolte nella vicenda, la Sc Cottur di Trieste ci invia questa richiesta di precisazione e aggiornamento della vicenda. Ve la proponiamo di seguito in maniera integrale.
Spett.le Redazione Ciclismoweb,
In relazione all’articolo apparso in data 4 luglio, con la presente, a seguito dell’assoluzione dei nostri tesserati e della nostra società siamo a chiedervi cortesemente di voler dare pubblicazione dell’esito, per noi positivo, della vicenda.
In particolare, il Tribunale Federale con comunicato n. 8 del 2020 dell’11 dicembre 2020 ha riconosciuto la totale buona fede e regolarità del comportamento dei nostri atleti che in data 28 giugno 2020 si erano recati in Slovenia e avevano partecipato ad una gara amatoriale.
Grazie alla difesa dell’Avv. Carmelo Fabrizio Sebastiano Carbone siamo riusciti a vedere riconosciute le nostre ragioni e cioè:
1) la circolare n. 40 del 14 aprile 2020 del Presidente Federale comunicava l’annullamento di tutte le gare di specialità e categorie del calendario FCI fino al 30 giugno 2020 in conformità alle disposizioni statali generali del DPCM emanato all’epoca nella emergenza Covid, nulla disponendo in merito al divieto di partecipare a gare organizzate all’estero, introdotto solo in una successiva comunicazione del 30 giugno 2020 e quindi dopo lo svolgimento della corsa in Slovenia.
2) anche laddove fosse stata data diversa interpretazione della circolare n. 40, il frequente succedersi di disposizioni per il contrasto della pandemia riguardanti la stessa attività sportiva, con la conseguente difficoltà di orientarsi fra dettami federali e norme statali di carattere emergenziale, legittima l’invocabilità da parte dei deferiti della loro buona fede tale da esimerli da responsabilità.
3) la partecipazione dei nostri atleti a manifestazioni che si tengono all’estero, e nello specifico, in Slovenia, è inquadrata nella normale attività stagionale in una zona in cui, grazie all’apertura dei confini e collaborazione tra nazioni, l’espatrio rappresenta la quotidianità e le manifestazioni organizzate in tale regione sono spesso più vicine di quelle organizzate sul territorio nazionale, il tutto nel rispetto dei regolamenti e norme attuative della Federazione Ciclistica Italiana per la categoria Amatoriale.
Pur nella soddisfazione di aver viste riconosciute dal Tribunale Federale le nostre fondate ragioni, vogliamo mettere in luce anche il comportamento della Procura Federale che ha perseguito con forza la nostra società e i nostri tesserati costringendoci ad affrontare le inevitabili spese legali per poterci difendere. Spese che purtroppo nessuno ci rimborserà.
Chiediamo quindi al vostro portale di voler dare conto che gli atleti della S.C. Cottur hanno gareggiato regolarmente e con il pieno diritto di farlo in Slovenia in data 28 giugno 2020 e non rientrano affatto tra i “furbetti” di cui si riferiva nel vostro articolo.
Ringraziamo per la collaborazione
Il Presidente
Alessandro Mrdali