Beatrice Pozzobon, Giorgia Bonetti, Sofia Zamperetti, Glulia Luciani, Veronica Zaninelli, Emanuela Zanetti sono partite dal Veneto con grandi speranze. Fasciate della maglia rosso bordeaux della rappresentativa del Veneto, anche se manca un bel leone di San Marco stampigliato sul davanti sono orgogliose di rappresentare la propria regione al Giro delle Marche in Rosa. Sono arrivate a Recanati con la voglia di fare bene man soprattutto fare esperienza.
E alla rappresentativa veneta va il merito di aver portato le proprie ragazze alla tre giorni marchigiana in rosa. In die subito ieri sono finite fiori tempo massimo ma ugualmente allegre, piene di vita e simpatia raccontano la loro prima tappa.
“Siamo andate fuori tempo massimo. Per due minuti. Insomma la giuria poteva essere più buona e lasciarci dentro almeno oggi”, ridono in coro Giorgia Bonetti, Sofia Zamperetti, ed Emanuela Zanetti. Del resto qui c’è il meglio del ciclismo italiano e le ragazze elite che affronteranno sabato prossimo nello Yorkshire la prova mondiale. “Una spedizione che serviva a noi per fare esperienza. Correre fianco a fianco con le migliori ragazze italiane per noi era fondamentale. Il confronto serve anche per capire a cosa andiamo incontro mano a mano che cresciamo nel ciclismo. Una esperienza da vivere fino in fondo”.
Peccato che per due di loro, come a Miss Italia, il concorso sia finito qui. A San Severino Marche dopo la prima tappa. La più loquace è la piccola padovana, diciotto anni appena, Giorgia Bonetti. Di quelle ragazzine che non la mandano a dire. Allegra divertente e spensierata, offre il suo pensiero sulla gara a tappe. “Bello, faticoso, impegnativo. Ben organizzato. Però però…”.
Affondiamo la lama in quel però…Cosa vuoi dire Giorgia Bonetti: “Eh dai, insomma. Una bella gara a tappe così, riservata l ciclismo femminile e ci mettono le miss. Belle ragazze si ma noi vogliamo i mister. Vogliamo il bacio del mister sul palco in caso di premiazioni. Sai che emozione un bel ragazzo che ci offre i fiori per la vittoria o la maglia indossata di qualche classifica”…Ride Giorgia Bonetti.
E poi si corregge: “Eh lo so, per salire sul palco e avere il mister che mi da i fiori della vittoria mi devo impegnare. Mi devo allenare, sfinarmi perché diciamo che a me piace mangiare. E poi io sono all’antica. Mi piacciono i maschi anche se nel mondo femminile tante ragazze si vogliono bene fra ragazze. Io invece cerco un bel mister muscoloso”.
Averne diciamo noi di ragazze così, allegre, simpatiche, e piene di voglia di fare bene nello sport. Il ciclismo è anche questo. Non solo sofferenza e fatica, ma divertimento e passione. Brava Giorgia, alla prima vittoria ti promettiamo un bel mister che sul palco ti porti i fiori.